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Carcinoma squamoso del vestibolo nasale: inquadramento e risultati 

Il carcinoma squamoso del vestibolo nasale (NV-SCC) è una entità rara ma problematica per la sua aggressività anche a causa della complessità della anatomia della regione nasale.

Rappresenta meno dell’1% di tutti i tumori Cervico facciali anche se probabilmente l’incidenza è maggiore perché questi tumori vengono spesso classificati fra i tumori cutanei e i tumori della cavità nasale.

Radiazioni ultraviolette ed infezioni da papilloma virus sono tra i fattori carcinogenetici più considerati.

La sintomatologia è aspecifica perché le lesioni iniziali mimano affezioni infiammatorie.

La crescita ed aggressività è estremamente variabile: locale, con estesa infiltrazione profonda delle cartilagini ed ossa sottostanti, o infiltrante le strutture adiacenti come il setto, i tessuti molli premascellari, il labbro superiore od il palato.

È possibile una diffusione ai linfonodi cervicali (sottomentonieri, sottomandibolari e mediogiugulari, oltrechè preauricolari ed anche intraparotidei) con una probabilità che oscilla fra 5% e 25%.

Le metastasi a distanza sono rare (polmone, cervello, ossa), ma quando avvengono caratterizzano negativamente la prognosi.

carcinoma squamoso del vestibolo nasale 2

La diagnostica per Imaging deve comprendere TAC senzapasted-image.tiff mdc, per la definizione delle strutture ossee e RM con MDC del massiccioLinea facciale e seni paranasali, estesa al collo per lo studio dei linfonodi.  La PET-TC può essere indicata nelle forme avanzate per studiare ev. Metastasi a distanza.

Non esiste una univocità di classificazione di questi tumori. Quella che ancora viene spesso utilizzata per la sua semplicità ed aderenza clinica è quella di Wang (1976) che stratifica la patologia in T1: lesione superficiale limitata al vestibolonasale;

T2 estensione alle strutture adiacenti (setto nasale superiore, labbro superiore, filtro, cute del naso solco nasolabiale) senza fissità all’osso sottostante; T3 lesioni estese (palato duro, solco buccogengivale, ampie porzioni del labbro superiore , setto superiore, turbinati o seni paranasali adiacenti) fisse ai muscoli profondi od infiltranti l’osso.

Le classificazioni AJCC (8th ed) per i tumori cutanei non melanoma sono basate su un parametro dimensionale, ma non sono specifiche per la regione nasale 

Non esiste al momento una strategia terapeutica univoca condivisa:

  • Chirurgia alternativa a radioterapia per piccole lesioni;
  • Chirurgia demolitiva e trattamento adiuvante radiochemioterapico ed eventuale epitesi per l’aspetto morfologico in caso di lesioni molto estese con margini istologici positivi.
  • Brachiterapia in casi selezionati con buoni risultati oncologici e minori effetti dismorfici (98-95% di controllo locale a 5 anni);
  • Chirurgia demolitiva estesa con ricostruzioni con lembi (91-92% di controllo locale);
  • Chirurgia demolitiva e trattamento adiuvante radiochemioterapico ed eventuale epitesi per l’aspetto morfologico in caso di lesioni molto estese con margini istologici positivi.
carcinoma squamoso del vestibolo nasale 3
Foto 1 Un caso personale di demolizione della emipunta del naso e ricostruzione con lembo nasofrontale “indiano” (foto MG Vigili)

Il gruppo di Varese, Università dell’Insubria, ha pubblicato nell’Aprile 2021 su Laryngoscope una revisione di 45 casi di tumore del vestibolo e piramide nasale, trattati presso il loro Istituto fra Ottobre 2010 e Dicembre 2018 con chirurgia e ricostruzione plastica.

Una frozen section per ottenere margini sani era stata   effettuata in 30/38 procedure in modo da attuare una ricostruzione simultanea.

Le opzioni ricostruttive comprendevano graft di tessuti molli, lembi locali di rotazione, lembi locoregionali (nasofrontale, melolabiale)  o lembi liberi (anterolaterale di coscia, di avambraccio) per la copertura esterna; lembi endonasali  per ricostruire la fascia interna; graft cartilaginei o lembi liberi ossei (medial femoral condyle flap) per la ricostruzione della struttura .

La Sopravvivenza globale (OS) a 3 e 5 anni è stata 86.2 % e 81.9% rispettivamente.

La Sopravvivenza Libera da Malattia (DFS) è stata del 70.7% a 3 anni e del 61.9% a 5 anni.

Sulla sopravvivenza impattavano la sede di origine (prognosi peggiore per columella e setto nasale), lo stato dei margini, la infiltrazione perineurale e l’estensione della demolizione direttamente proporzionale al peggioramento prognostico.

Le recidive locali sono state 8/45 (17.7%), regionali 6/45 (13.3%), in alcuni casi tardive (81.9% di esse entro 3 anni dall’inizio della malattia).

Le recidive locoregionali sui linfonodi erano state trattate con svuotamento laterocervicale radicale ed in 3/4 casi le metastasi erano bilaterali. 

Risultati sostanzialmente sovrapponibili sono stati ottenuti da un lavoro italiano multicentrico su 72 pazienti con un follow up medio di 38 mesi: a 3 anni la OS, DSS, DFS erano rispettivamente 86.5%, 90.3% e 74.2%.

Anche questi autori riscontravano che l’attuale staging system (AJCC 8th ed) non è in grado di stratificare la prognosi per i pazienti sottoposti a chirurgica.

BIBLIOGRAFIA
Lambertoni A, Cherubino M, Battaglia P, De Col A, Giovannardi M, Antognoni P, Valdatta L, Karligkiotis A, Bignami M, Castelnuovo P, Turri-Zanoni M. Squamous Cell Carcinoma of Nasal Vestibule and Pyramid: Outcomes and Reconstructive Strategies.
Laryngoscope. 2021 Apr;131(4):E1198-E1208. doi: 10.1002/lary.29107.
Francesca PirolaDavide Di SantoMario Turri-ZanoniEmilien ChabrillacDario FradeaniSara SionisFilippo CartaAlessia LambertoniLuca MalvezziAndrea GalliLeone GiordanoRoberto PuxedduPaolo CastelnuovoGiuseppe Mercante , Giuseppe SprianoFabio Ferreli . Squamous Cell Carcinoma of the Nasal Vestibule: A Multi-Centric Observational Cohort Study. Laryngoscope. 2024 Jun;134(6):2634-2645. doi: 10.1002/lary.31251

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

Carcinoma del Vestibolo Nasale

Carcinoma del naso T1-T2: svuotamento del collo nei casi ad alto rischio

PDTA naso e seni paranasali

Carcinoma Naso Orbitario: Ricostruzione Con Lembo Frontale Glabellare

PDTA del Carcinoma del Rinofaringe

Ruolo della FDG PET/CT nello studio dei linfonodi latero cervicali metastatici dei tumori testa collo a primitività ignota

Carcinoma squamoso cutaneo cervico facciale con metastasi linfonodali: fattori prognostici negativi

Carcinoma Adenosquamoso Cervico Facciale

Adenopatia latero cervicale cistica: valore della biopsia liquida nella ricerca del carcinoma orofaringeo HPV correlato

Adenopatia latero cervicale cistica: valore della biopsia liquida nella ricerca del carcinoma orofaringeo HPV correlato. A fronte del sintomo più frequente di presentazione del carcinoma orofaringeo HPV correlato rappresentato dalla adenopatia latero cervicale, la determinazione del DNA tumorale circolante modificato dal virus   (TTMV)–HPV DNA è un biomarker unico.

È prodotto dalla frammentazione dell’HPVDNA, durante la degradazione dell’HPV associato al tumore.

È particolarmente utile nel monitorare la comparsa di recidiva di malattia.

In uno studio su 138 pazienti adulti (58% uomini, età media 57.5 anni) è stato valutato anche a fini di diagnosi nella ricerca del tumore orofaringeo HPV correlato in pazienti che presentavano una massa latero cervicale indeterminata (risultata carcinoma HPV correlato nel 34.1%).

Il test TTMV-HPV mostrava una sensibilità del 95.7%, una specificità del 97.8%, un valore predittivo positivo del 95.7% e predittivo negativo del    97.8%.

Pertanto l’esame TTMV-HPV DNA circolante, conosciuto anche come biopsia liquida, si è dimostrato un eccellente test diagnostico per la determinazione del carcinoma squamoso-HPV, risultando particolarmente indicato nei pazienti in cui ottenere una adeguata biopsia tissutale risulti particolarmente problematico o nella diagnostica delle masse cistiche a primitività ignota

BIBLIOGRAFIA
Rocco Ferrandino, Joshua Barlow, Brandon Gold et al.  Daniel Kraft, Scott A Roof, Marita S. Teng , N. Khan, Michael H. Berger, Krzystof J.Misiukiewicz, Kunal K Sindhu, Richard L. Bakst, Marshall R posner, William H.Westra, Eric M. Genden, Raymond L. Chai. Diagnostic Accuracy of Circulating Tumor HPV DNA Testing in Patients With a Lateral Neck Mass. JAMA Otolaryngol Head Neck Surg.doi:10.1001/jamaoto.2024.2702

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

La biopsia liquida nei tumori dell’orofaringe HPV

Carcinoma dell’Orofaringe Hpv correlato

Carcinoma dell’Orofaringe: proposta di nuova classificazione

DNA tumorale circolante nel trattamento dei tumori orofaringei HPV+ 

Lamine etmoidali residue anteriori limitano l’efficacia del Dupilumab

Lamine etmoidali residue anteriori limitano l’efficacia del Dupilumab. Uno studio giapponese ha valutato l’efficacia del Dupilumab nelle recidive di CRSwNP fra pazienti con assenza e presenza delle lamine etmoidali.

È chiaramente emerso che le presenza di residue lamine soprattutto nell’etmoide anteriore influenza negativamente l’efficacia del Dupilumab nell’azione antinfiammatoria dei pazienti con rinosinusite cronica (Lund-Mackay Score 5±4 del gruppo senza vs. 9±4; gruppo con residui etmoidali P=0.004).

Una meticolosa clearance della regione etmoidale anteriore ottimizza l’efficacia del farmaco biologico.

BIBLIOGRAFIA
N Yanagi, T Takeda, T Akutsu, M Maeda, D Nakashima, K Omura, E Mori, N Otori. Impact of residual ethmoidal laminae on dupilumab efficacy following endoscopic sinus surgery in patients with chronic rhinosinusitis: A STROBE analysis. European Annals of Otorhinolaryngology, Head and Neck Diseases 2025 

biopsia incisionale delle lesioni del cavo orale

Prima di dare indicazione all’utilizzo dei farmaci biologici è sempre opportuno valutare con TC ed endoscopia la condizione anatomica dell’etmoide residuo alla pregressa chirurgia. Se l’etmoide anteriore non risulta ben pulito con residui di lamine e cellette è quasi sempre utile effettuare prima un ESS completa e poi eventualmente passare alla terapia con biologici che a questo punto funzionerebbero meglio.

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

Dupilumab superiore agli altri farmaci biologici nel trattamento della rinosinusite cronica polipoide

Dupilumab: effetti avversi del trattamento sulla rinosinusite cronica con polipi

Dupilumab e trattamento Rinosinusite Cronica Polipoide

Il Delta Neutrophil Index (DNI) predice la necessità di chirurgia nella rinosinusite cronica

Raccomandazioni pratiche per il trattamento della Rinosinusite Cronica Polipoide nell’era dei biologici – Italian survey

Rinosinusite cronica aumenta rischio di neoplasie ematologiche e tiroidee

L’olfatto spesso compromesso nella rinosinusite cronica con polipi endotipo Type 2

Farmaci biologici e rinosinusite cronica: position paper SIOT

Il microbioma nasale ha un ruolo nella patogenesi della rinosinusite cronica

Farmaci biologici e Rinosinusite Cronica con Poliposi

La cellularità etmoidale entra nella genesi della Rinosinusite cronica

Rinosinusite cronica: ostruzione respiratoria e funzione sessuale

Rinosinusite cronica: terapie non steroidee -non antibiotiche antibiofilm

Il Reflusso Faringo Laringeo e la rinosinusite cronica

Rinosinusite cronica ricorrente da S. Aureus

L’esame istopatologico della rinosinusite cronica

Rinosinusite cronica e carenza di Zinco

Rinosinusite cronica: le irrigazioni nasali con Bunesonide migliorano I risultati della FESS

Rinosinusite Cronica: Protocollo di valutazione

Rinosinusite cronica eosinofila

Rinosinusite Cronica: Migliori risultati ottimizzando la somministrazione intranasale di farmaci

Rinosinusite cronica e disturbi dell’umore

Rinosinusite cronica: il trattamento chirurgico migliora qualità del sonno

Effetti avversi dei farmaci biologici per la sinusite cronica recidiva con polipi

Analisi dei fattori di rischio della sinusite cronica con asma in rapporto all’età

Eosinofilia periferica elevata è fattore prognostico di recidive di sinusite cronica polipoide

La chirurgia della sinusite cronica nell’infanzia previene recidive nell’età adulta

Fattori predittivi recupero olfatto dopo FESS per sinusite cronica polipoide

Chirurgia Endoscopica Rinosinusale (FESS) per sinusite cronica polipoide

Adenotomia migliora i sintomi della sinusite cronica nei ragazzi di 7-18 anni

Inquinamento atmosferico aggrava la sinusite cronica con polipi

Terapie biologiche per la sinusite cronica

FESS e Sinusite Cronica nell’anziano

Estratto di camomilla migliora sintomi della sinusite cronica

Sinusite cronica, ansia e depressione

Sinusite cronica polipoide: il vino peggiora i sintomi

Rinosinusite cronica pediatrica: up-to-date

Rinosinusite pediatrica: Linee Guida sul trattamento (I)

Rinosinusite pediatrica: Linee Guida sul trattamento (II)

Adenoidite e Rinosinusite Cronica nei bambini

Sinusoplastica con Balloon e sinusite cronica dell’infanzia

Tampone nasofaringeo nei bambini con sinusite acuta migliora risultati antibioticoterapia

La Chirurgia Endoscopica Rinosinusale (FESS) migliora le condizioni dei pazienti con rinosinusite cronica e asma o BPCO

Il microbioma nasale ha un ruolo nella patogenesi della rinosinusite cronica

L’esame istopatologico della rinosinusite cronica

La chirurgia endoscopica rinosinusale

Rinosinusite cronica: le irrigazioni nasali con Bunesonide migliorano I risultati della FESS

Carcinomi neuroendocrini dell’orofaringe. Review

Carcinomi neuroendocrini dell’orofaringe. Review. I tumori neuroendocrini della testa e del collo (HNNEN) sono una entità rara, costituendo lo 0.3% di tutti i tumori cervico facciali.   

La WHO-1922 distingue i HNNEN in ben differenziati e scarsamente differenziati.
Una ulteriore sottoclassificazione morfologica li suddivide in forme a piccole cellule e a grandi cellule. 

Sono colpiti più i maschi delle femmine e l’età fra 50 e 70 anni.  
La diagnosi è prevalentemente immunoistochimica con una reattività alla cromogranina e synaptophysina (73% e 100%) sullo specimen tissutale.

Il trattamento comprende una combinazione di chirurgia- chemioterapia e/o radioterapia.  

Negli ultimi decenni si è registrato un aumento dei casi dovuto in parte al miglioramento delle tecniche diagnostiche. 

Le sedi testa collo più frequenti sono la laringe, la parotide, la cavità nasale.

Rispetto ai più frequenti Carcinomi neuroendocrini del polmone la sopravvivenza è migliore.  

Una review della Letteratura ha indagato i lavori pubblicati sul Carcinoma Neuroendocrino dell’Orofaringe.

Sono stati studiati 94 pazienti dall’esame di 50 lavori.

L’età media era 59.7 anni, il 73.4% erano maschi.

Purtroppo la maggioranza degli studi non documentava lo status HPV: 40 pazienti erano p16 positivi e 34 HPV-ISH positivi. 

In letteratura la forma di HPV-NEC è una entità rara, aggressiva che può mostrare sia piccole che larghe cellule ed upregulation di p16. La sopravvivenza globale era stata 75.4% ad 1 anno e 40% a 2 anni. 

Dei pazienti con malattia locoregionale il 33.8% aveva metastasi a distanza, con prognosi ovviamente peggiore ed il 12.5% recidiva locoregionale.

Non si erano riscontrate nello studio differenze significative per le diverse modalità di trattamento, che assicurano un buon controllo locoregionale ma non impediscono le metastasi a distanza che danno una bassa sopravvivenza.

BIBLIOGRAFIA
Michael H FroehlichMichael C ShihLindsey SheheeAnvesh R KompelliAlana AylwardShaun A NguyenJohn M KaczmarCherie Ann NathanTerry DayDavid M Neskey. Systematic review of neuroendocrine carcinomas of the oropharynx.Head Neck.2022 Jul;44(7):1725-1736. doi: 10.1002/hed.27055
– Xinqi Shi, Xiaodong Huang, Kai Wang, YuanQu, Xuesong Chen, Runye Wu, Ye Zhang, Jingwei Luo, Jingbo Wang, Junlin Yi. Long term outcomes and prognosis of neuroendocrine neoplasm of head and neck: a cohort from a single institution. J Cancer Res Clin Oncol 2024 Jun 4;150(6) 288. doi:10.1007/s00432-024-05726-1

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

Make Sense Campaign: Prevenzione Tumori Testa Collo 2024

Ruolo della FDG PET/CT nello studio dei linfonodi latero cervicali metastatici dei tumori testa collo a primitività ignota

Potenziale impatto della radioterapia per la cura di tumori della testa e del collo sui processi neurocognitivi

La mucosite orale da radioterapia nei tumori della testa e del collo

Attività fisica aerobica migliora la qualità di vita nei pazienti radiotrattati per tumori testa-collo

Make Sense Campaign Prevenzione Tumori Testa Collo: hai la testa a posto?

MAKE SENSE CAMPAIGN 2022 sulla prevenzione dei tumori della testa e del collo: HAI LA TESTA A POSTO?

Tumori testa collo Make Sense Campaign 2022

MAKE SENSE CAMPAIGN 2022: HAI LA TESTA A POSTO?

Make Sense Campaign 2019 AIOCC

PDTA naso e seni paranasali

PDTA del Carcinoma del Rinofaringe

PDTA dei Tumori dell’Ipofaringe

PDTA per i tumori del Cavo Orale

PDTA per il tumore della laringe: aggiornamento 2022

PDTA TUMORI OROFARINGE (AIOCC,2022)

Tumori Testa Collo: Review Epidemiologia

Carcinoma Squamoso dell’Orofaringe

Carcinoma Laringeo Radiotrattato e panendoscopia

Reflusso Gastroesofageo: la malattia aumenta il rischio di sviluppare tumore della laringe

Papillomatosi Laringea

Laser Co2 a Fibra-Trattamento Patologia Benigna Laringea

Granuloma Piogenico della Laringe

HPV Positività: prognosi migliore nei tumori orofaringe, ipofaringe, cavo orale e laringe

Tumori laringei e fumo di sigaretta

Infezioni da HPV peggiorano gli indici prognostici nei tumori del cavo orale

Trattamento dei Carcinomi Orofaringei HPV correlati

Carcinoma Orofaringe: ricostruzione con Lembo Miocutaneo di Gran Pettorale

Carcinoma dell’Orofaringe Hpv correlato

Carcinoma Squamoso dell’Orofaringe

Carcinoma dell’Orofaringe: proposta di nuova classificazione

Tumore Orofaringeo Hpv indotto

Il fumo attivo nei tumori orofaringei HPV positivi

L’infezione da HCV e i Tumori orofaringei

HPV Positività: prognosi migliore nei tumori orofaringe, ipofaringe, cavo orale e laringe

Trattamenti nei tumori orofaringei HPV correlati

Tumori orofaringei: chirurgia robotica opzione economica

Tumori dell’orofaringe HPV correlati: review

Tumori orali ed orofaringei: utile la Radioterapia post-operatoria

I Tumori dell’orofaringe Hpv Correlati: Entità a se stante?

Tumori orali ed orofaringei in aumento nei giovani

Test salivare e tumore orofaringeo asintomatico da Hpv

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Tumori del Cavo Orale: ritardo diagnostico

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Tumori del cavo orale: margine chirurgico sano

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Biopsia del linfonodo sentinella e tumori del cavo orale

Linfonodo Sentinella nei Tumori del Cavo Orale

Tumori del cavo orale, fumo ed alcool

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Sleep Apnea Syndrome nei bambini: indicazioni al trattamento chirurgico precoce

Sleep Apnea Syndrome nei bambini: indicazioni al trattamento chirurgico precoce. Per determinare la vulnerabilità ai disordini respiratori e la suscettibilità alla diagnosi e trattamento appropriato e precoce, 419 bambini con diagnosi di sleep apnea syndrome (OSAS) (età  0-18 anni, 37 % femmine e 63% maschi), tutti studiati con polisomnografia, sono stati sottoposti ad una valutazione retrospettiva.

Lo studio polacco conferma la validità della polisomnografia nel fornire una diagnosi rapida e sicura dei bambini che presentano sofferenza delle vie respiratorie, del grado e della tipologia di soggetti candidabili a soluzione chirurgica tempestiva e positiva.

I risultati hanno dimostrato che sono predominanti le forme di apnea lieve e che la OSA è predominante nei bambini che soffrono di ipertrofia tonsillare.

Tuttavia le forme di apnea più severa sono quelle che compaiono nei bambini con ipertrofia sia della tonsilla palatina che di quella faringea rispetto a tutte le altre forme di patologia respiratoria (ipertrofia dei turbinati – sinusite cronica).

I bambini con apnea periferica mostrano un incremento dell’AHI ed un decremento della saturazione ematica e anche una diminuzione della fase REM del sonno. 

Il trattamento chirurgico si rende necessario urgentemente per i bambini con apnee moderate o severe, che abbiano ipertrofia tonsillare. Infine, l’OSA si è mostrata più frequente nei maschi che nelle femmine.  

BIBLIOGRAFIA
Lachoslaw Pawel  Chmielik, Anna Kasprzyk , Zusanna Sala  , Tadeusz Chmielik, Grzzegz Jacek Hatlinski, Grazyna Mielnik-Nadielska e Arthur Niedzielski. Sleep Apnea Syndrome in Children: A Retrospective Study of 419 Cases and Polysomnographic Findings with Implications for Rapid Treatment. Children 2025, 12(2), 222; https://doi.org/10.3390/children12020222

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

Sindrome di Down e Chirurgia delle Apnee in età pediatrica

Apnea con ipertensione infantile

L’apnea del sonno danneggia il tessuto cerebrale dei bambini

Apnea e faringite: benefici a breve termine della tonsillectomia in età pediatrica

Bambini con OSAS dopo adenotonsillectomia

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Budesonide spray nasale migliora la qualità della vita nei bambini affetti da Apnee notturne

Espansione mascellare rapida non migliora l’OSA pediatrica

Polisomnografia con Watch-Pat 300

Polisomnografia nei disturbi respiratori del sonno in età pediatrica. Non sempre solo Apnee Ostruttive

Apnea Notturna: Valore della Polisomnografia

Ruolo della Sleep Endoscopy nella diagnostica dei disturbi ostruttivi del sonno (OSAS)

Sleep Endoscopy: selection of cases

Sleep Endoscopy: la procedura operativa

Sleep Endoscopy: protocollo farmacologico

Efficacia della stimolazione selettiva del nervo ipoglosso nelle Apnee Notturne Ostruttive

Apnee ostruttive del sonno e nervo ipoglosso

Apnee ostruttive notturne severe danneggiano il funzionamento delle vie uditive

OSAS e danno uditivo

OSAS moderato/severo: chirurgia multilivello meglio della terapia medica

OSAS medio-grave e igiene del sonno

Avanzamento maxillomandibolare e Apnea Ostruttiva

La ostruzione nasale notturna peggiora il controllo pressorio nei pazienti OSA

Chirurgia dell’OSAS: Avanzamento Ioideo

Terapia del’OSAS: La sospensione ioidea

L’uso del laser nella chirurgia delle Apnee Notturne (OSAS)

Attenzione alle Apnee ostruttive del sonno: possono indurre depressione negli uomini che ne soffrono

Apnee Notturne : la diagnosi e l’inquadramento ora è facile

Sindrome delle Apnee del sonno (OSAS): Se emerge un profilo di rischio elevato serve l’intervento dello specialista per la diagnosi e valutazione della gravità

Apnea ostruttiva posizionale e non posizionale

Questionario Apnea Epworth Sleepiness Scale

Questionario Apnea American Academy of Sleep

Associazione fra Osas e Trigliceridi

Apnee notturne: trattamento con cPAP migliora la vita sessuale

Apnea nel sonno: MAD non riduce rischio cardiovascolare

Eccessiva sonnolenza diurna e nuovo farmaco

OSAS Epiglottis Stiffening Operation

OSAS e stimolazione del nervo ipoglosso

Ugulopalatofaringoplastica: tempi chirurgici dell’intervento

La Chirurgia Orofaringea nel Trattamento dell’OSAS

Epiglottoplastica riduttiva con Laser Co2 per OSA

La ostruzione nasale notturna peggiora il controllo pressorio nei pazienti OSA

OSA e disturbi della deglutizione

Pazienti OSA: chirurgia meglio della cPAP

OSA: la chirurgia riduce rischi di complicanze sistemiche

Russamento e Apnee Ostruttive Posizionali

Avanzamento maxillomandibolare e Apnea Ostruttiva

La carenza di vitamina B12 favorisce la sordità

La carenza di vitamina B12 favorisce la sordità. Uno studio di review della letteratura (PubMed, Scopus, and Cochrane databases) ha indagato il rapporto fra deficienza di vitamina B12 e ipoacusia su 9 lavori risultati eleggibili all’analisi.  

È stato osservato che individui con bassi livelli di vitamina B12 hanno una prevalenza di ipoacusia rispetto ai soggetti con livelli normali od elevati.

La carenza di vitamina B12, associata ad alti livelli di omocisteina e bassa concentrazione di folati, contribuisce a diversi gradi di ipoacusia soprattutto nei soggetti anziani.

Sembra che età sesso e trattamento del deficit di vitamina B12  non modificano  le frequenze danneggiate, che sono generalmente quelle acute. 

BIBLIOGRAFIA
Joyline Rodrigues, MSc, Shubhangi Anand, MSc, […], and Rohit Ravi,  Exploring the Intricate Connection Between Vitamin B12 Deficiency and Hearing Loss: A Systematic Literature Review. Ear Nose Throath Journal , 2025 .  https://doi.org/10.1177/01455613241298070

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

Sordità improvvisa neurosensoriale: il ritardo diagnostico terapeutico dipende a chiti rivolgi

Nella ipoacusia improvvisa la vertigine è indice di danno cocleare severo

Correlazione fra rischio cardiovascolare e ipoacusia improvvisa

Protocollo ottimizzato di ossigenoterapia iperbarica nel trattamento della Ipoacusia Improvvisa

Terapia iperbarica aiuta chirurgia per distacco totale- subtotale dell’orecchio esterno

Cortisone intratimpanico o terapia iperbarica nella ipoacusia improvvisa

Sordità improvvisa: Ossigenoterapia Iperbarica

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Ipoacusia neurosensoriale improvvisa e gravidanza

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Studio della funzione vestibolare nella sordità improvvisa

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Volare subito dopo una sordità improvvisa

Sordità Improvvisa e sindrome metabolica

Sordità improvvisa prima e dopo il parto

Deficienza di Vitamina D e Ipoacusia Improvvisa

Eparina e recupero uditivo nelle sordità improvvise

Perdita di udito sensorineurale improvvisa e fattori predittivi di recupero

Ipoacusia Improvvisa: Emergenza Otorinolaringoiatrica

Studio della funzione vestibolare nella sordità improvvisa

Manifestazioni otorinolaringoiatriche nella fibrosi cistica

Manifestazioni otorinolaringoiatriche nella fibrosi cistica. La fibrosi cistica (CF) è il più comune disordine autosomico recessivo della popolazione caucasica e nella prima metà del 19° secolo era gravata da elevata mortalità nella prima infanzia. 

È una patologia multiorgano, che colpisce soprattutto l’apparato respiratorio e quello digerente.

Ad essere interessate sono le ghiandole esocrine, come quelle che producono muco e sudore.

Le cause della fibrosi cistica sono mutazioni nel gene CFTR, che codifica una proteina che controlla il passaggio di acqua e di alcuni sali all’interno e all’esterno delle cellule.

La proteina mutata non funziona in modo appropriato e porta alla produzione di muco denso e sudore molto ricco di sali.

Le possibili mutazioni a carico di CFTR sono più di mille e possono causare forme di fibrosi cistica di gravità differente. Inoltre anche altri geni possono contribuire alla gravità della malattia.

La scoperta del gene regolatore della conduttanza transmembrana della fibrosi cistica (CFTR) nel 1989 è risultata decisiva per le successive ricerche ed oggi esistono più di 2000 differenti mutazioni che hanno portato anche a identificare un largo spettro di segni clinici e a differenziare diagnosi e trattamento delle varie forme, con un impressionante incremento delle aspettative di vita dei bambini nati con la fibrosi cistica.

Il più importante passo in avanti è stato lo sviluppo di terapie che modulano CFTR in modo altamente efficace modificando l’impatto della malattia e cambiando drasticamente la qualità di vita di questi bambini.

Un lavoro di review della letteratura (PubMed, Cochrane Library, Embase and Web of Science databases) ha indagato i sintomi otorinolaringoiatrici più frequenti di questa malattia.

Sono stati selezionati 38 lavori per un numero di pazienti partecipanti allo studio di 1981 soggetti.

Le più comuni manifestazioni otorinolaringoiatriche dei bambini affetti da CF sono risultate:

–   Rinosinusite cronica polipoide. La patologia sinusale rimane la manifestazione preminente con livelli di Ossido Nitrico (NO) significativamente più bassi e correlati alla presenza dei polipi;

  • Ipoacusia secondaria alla ototossicità degli aminoglicosidi indispensabili per il trattamento delle esacerbazioni polmonari. La diagnosi precoce con  otoemissioni acustiche (DPOAEs) e EHF/ PTA è critica e la predisposizione genetica tipica di alcune mutazioni   necessitano di  strategie terapeutiche personalizzate
  • Problemi e disordini uditivi legati agli episodi di otite media. Spesso si crea una ipoacusia trasmissiva esacerbata dalle infezioni respiratorie e dalla rinopatia allergica spesso associata.
  • Sindrome delle apnee notturne ostruttive. Possono portare a ridotta capacità di apprendimento ed inferiori livelli di attività fisica Problemi delle prime vie respiratorie e rinosinusiti contribuiscono ad accentuare la gravità dell’OSAS ma un ruolo importante anche qui lo gioca l’ipertrofia adenotonsillare.
  • Diminuzione della percezione olfattoria e gustatoria (iposmia- ipogeusia). Nei vari studi i dati non sono omogenei anche per l’influenza delle malattie rinosinusali e delle infezioni sovrapposte.

La conoscenza e la cura di queste patologie distrettuali contribuiscono al miglioramento della qualità di vita dei bambini affetti da CF. 

I modulatori di CFTR (particolarmente elaxacaftor, tezacaftor, ivacaftor) hanno dimostrato significativi miglioramenti della qualità di vita correlata ai sintomi rinosinusali, ma anche la chirurgia endoscopica rinosinusale ha garantito risultati a lungo termine significativi su tutta la patologia ORL e respiratoria correlata.

BIBLIOGRAFIA
Alberto SaibeneAnastasia UrbanelliChimene CoudréLetizia Nitro , Anneclaire VroegopBarbara Lejeune , Nicolien van der Poel.Otolaryngological manifestations of cystic fibrosis in children: A systematic review.Int J Pediatr Otorhinolaryngol. Volume 189, February 2025, 112238PMID: 39879870 DOI: 10.1016/j.ijporl.2025.112238

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Raccomandazioni pratiche per il trattamento della Rinosinusite Cronica Polipoide nell’era dei biologici – Italian survey

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Raccomandazioni pratiche nella gestione della rinosinusite cronica con poliposi nasale severa nell’era dei biologici

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Aderenza al follow up riduce incidenza delle recidive nella FESS

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Sordità improvvisa: Ossigenoterapia Iperbarica

Ipoacusia Neurosensoriale Improvvisa e Neurinoma Acustico

Ipoacusia neurosensoriale improvvisa e gravidanza

Ipoacusia Improvvisa e infezione da Herpes Zoster

Studio della funzione vestibolare nella sordità improvvisa

Eparina e recupero uditivo nelle sordità improvvise

Volare subito dopo una sordità improvvisa

Sordità Improvvisa e sindrome metabolica

Sordità improvvisa prima e dopo il parto

Deficienza di Vitamina D e Ipoacusia Improvvisa

Eparina e recupero uditivo nelle sordità improvvise

Perdita di udito sensorineurale improvvisa e fattori predittivi di recupero

Ipoacusia Improvvisa: Emergenza Otorinolaringoiatrica

Bambini con OSAS dopo adenotonsillectomia

Adenotonsillectomia e Apnea nei bambini

Adenofaringoplastica vs Adenotonsillectomia nelle Apnee Ostruttive severe dei bambini

Collasso ipofaringeo prevalente nei bambini obesi con OSA

Interventi di chirurgia del palato per OSA: confronto rischio complicanze

La CPAP diminuisce il rischio di mortalità e di eventi cardiovascolari avversi nell’OSA

Apnee notturne: trattamento con cPAP migliora la vita sessuale

Pazienti OSA: chirurgia meglio della cPAP

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Interventi di chirurgia del palato per OSA: confronto rischio complicanze

Sleep Endoscopy (DISE): indicazioni per il planning chirurgico dei pazienti con OSA

Faringoplastica laterale ed uvulo-palato-faringo-plastica nel trattamento dell’OSA: risultati efficaci  con entrambe

L’ostruzione nasale fattore indipendente di rischio ipertensione incontrollabile nei pazienti OSA

Epiglottoplastica riduttiva con Laser Co2 per OSA

La ostruzione nasale notturna peggiora il controllo pressorio nei pazienti OSA

OSA e disturbi della deglutizione

Prevalenza delle vertigini nei pazienti con OSA

OSA Workshop: 21-22 Marzo 2024

Espansione mascellare rapida non migliora l’OSA pediatrica

OSA: la chirurgia riduce rischi di complicanze sistemiche

MAD migliore della terapia combinata aerea e posizionale nella roncopatia 

Anche le donne russano. E altrettanto forte

Russamento e Apnee Ostruttive Posizionali

Apnea nel sonno: MAD non riduce rischio cardiovascolare

Apnee notturne, in Italia 6 milioni di potenziali pazienti

Risultati clinici a distanza della Expansion Sphinteric Pharyngoplasty ­nel trattamento dell’OSAS

Valore delle faringoplastiche con fili barbed nella chirurgia dell’OSAS

OSAS e danno uditivo

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OSAS medio-grave e igiene del sonno

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Attenzione alle Apnee ostruttive del sonno: possono indurre depressione negli uomini che ne soffrono

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Apnea ostruttiva posizionale e non posizionale

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Questionario Apnea Epworth Sleepiness Scale

Questionario Apnea American Academy of Sleep

Apnea e faringite: benefici a breve termine della tonsillectomia in età pediatrica

Associazione fra Osas e Trigliceridi

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Bambini con OSAS dopo adenotonsillectomia

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OSAS Epiglottis Stiffening Operation

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La Chirurgia Orofaringea nel Trattamento dell’OSAS

Epiglottoplastica riduttiva con Laser Co2 per OSA

La ostruzione nasale notturna peggiora il controllo pressorio nei pazienti OSA

Avanzamento maxillomandibolare e Apnea Ostruttiva

Polisomnografia con Watch-Pat 300

Polisomnografia nei disturbi respiratori del sonno in età pediatrica. Non sempre solo Apnee Ostruttive

Apnea Notturna: Valore della Polisomnografia

Ruolo della Sleep Endoscopy nella diagnostica dei disturbi ostruttivi del sonno (OSAS)

Sleep Endoscopy: selection of cases

Sleep Endoscopy: la procedura operativa

L’iniezione intracordale di PRP migliora la fonazione in alcune patologie delle corde vocali

L’iniezione intracordale di PRP migliora la fonazione in alcune patologie delle corde vocali. Nei pazienti con disfonia secondaria a cicatrici vocali della lamina propria, atrofia, sulcus cordis e disturbi infiammatori vi sono poche opzioni terapeutiche che migliorino la voce.

Uno studio neozelandese ha valutato l’efficacia dell’iniezione intracordale di Plasma arricchito di piastrine (PRP).

Il PRP ha proprietà antinfiammatorie e rigenerative ed è sostanzialmente privo di rischi.

La somministrazione è avvenuta ambulatorialmente ad entrambe le corde vocali.

L’iniezione nella lamina propria tra 0.25 e 0.8 ml di PRP veniva effettuata via transnasale o transcervicale con approccio tiroioideo sotto guida endoscopica.  

I pazienti erano stati valutati a 1 settimana, 1 mese, 3 mesi e 6 mesi con GRBAS scale, maximum phonation time (MPT), vocal fatigue index (VFI), voice handicap index VHI-10 e stroboscopia.

Non sono state riscontrate reazioni avverse.

Il miglioramento più significativo è stato nel VHI-10 (media 21.73 al baseline, 15.62 a 6 mesi (p < 0.001).

Miglioramenti secondari e progressivi nel tempo sono stati dimostrati anche per VFI, MPT e GRBAS, tanto che il 95.7% dei pazienti si è candidato ad una eventuale seconda iniezione di PRP

BIBLIOGRAFIA
Georgia MackayJacqui Allen .Platelet Rich plasma injection of the vocal folds in benign vocal pathologies.Eur Arch Otorhinolaryngol. 2024 Oct;281(10):5419-5428. DOI: 10.1007/s00405-024-08824-5

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

Uso del PRP in otorinolaringoiatria

L’iniezione intracordale di Acido Ialuronico

Fonochirurgia Endolaringea: Sulcus Cordis

Laringoplastica iniettiva con acido ialuronico nelle paralisi monolaterali delle corde vocali: review della letteratura

Tremore della voce: efficace la tossina botulinica

La terapia con Radioiodio può portare a un decremento soggettivo dell’olfatto

La terapia con Radioiodio può portare a un decremento soggettivo dell’olfatto. Uno studio iraniano su 98 pazienti affetti da carcinoma tiroideo e sottoposti a RadioIodio Terapia ha indagato gli effetti sulla funzionalità olfattoria.

È stato osservato un decremento statisticamente significativo sull’olfatto basato sul Visual Analog Scale (VAS) tra i valori base e quelli a 1 e 6 mesi.

I test obiettivi Butanol Threshold Test (BTT) e Smell Identification Test (SIT) non risultavano alterati.

Anche la salivazione ed il gusto subivano un decremento a 1 mese dal trattamento, mentre il recupero iniziava successivamente fino al ripristino dei valori di base a 6 mesi.

BIBLIOGRAFIA
Azin Tabari, Fatemeh Farrokh, Mohsen Bakhshi, Azadeh Tabari, Seyed Mousa Sadrehosseini, Babak Saedi, Saeed Farzanehfar & Mehrshad Abbasi. European Archieves of Otorhinolaryngology, 2024 281(10):5319-5324 DOI: 10.1007/s00405-024-08761-3

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

Carcinoma della tiroide e terapia con radioiodio

Iodio urinario e TSH possono aiutare a identificare il carcinoma papillifero della tiroide 

Infiltrazione del nervo laringeo ricorrente da carcinoma tiroideo

Carcinoma Tiroideo di derivazione follicolare

Microcarcinoma papillifero della tiroide

Chirurgia meno aggressiva per i Tumori della Tiroide

Chirurgia della tiroide e monitoraggio nervo ricorrente

Emitiroidectomia: caratteristiche dei noduli nel lobo tiroideo controlaterale

Emitiroidectomia e carcinomi papilliferi

L’aumento dei Tumori della Tiroide non è dovuto solo alla Overdiagnosis

Carcinoma della tiroide: nuove linee guida NCCN

Tumore della Tiroide: Svuotamento del Comparto Centrale

I fattori di rischio per lo sviluppo di metastasi linfonodali nei tumori midollari della tiroide

Studio ecografico dei linfonodi del comparto centrale predittivo del rischio di metastasi da carcinoma papillifero

La sorveglianza attiva opzione efficace nei Carcinomi Papilliferi Tiroidei a basso rischio

Carcinoma papillifero della tiroide: la multifocalità pesa sulle recidive ma non sulla sopravvivenza

Carcinomi Papilliferi della Tiroide

Carcinoma Papillifero della Tiroide e Vitamina D

Carcinoma papillifero della Tiroide: ecografia vs tac nello studio dei linfonodi del collo

Complicanze nella chirurgia tiroidea: come evitarle

Carcinoma Papillifero della Tiroide: fattori predittivi recidiva

Carcinoma Papillifero Tiroide: svuotamento comparto centrale

Carcinoma papillifero della Tiroide: Citocheratina-19 e Ki 67

Svuotamento Profilattico del Comparto Centrale nel Carcinoma Papillifero della Tiroide cN0

Carcinoma papillifero della Tiroide

Età e metastasi nel carcinoma papillifero della tiroide

Criteri di monitoraggio intraoperatorio del Paratormone. Aggiornamento della American Association of Endocrine Surgeons

Criteri di monitoraggio intraoperatorio del Paratormone. Aggiornamento della American Association of Endocrine Surgeons. L’iperparatiroidismo primario (PHPT) è diagnosticato in 100 000 adulti per anno nei soli Stati Uniti.

È spesso causato da un singolo adenoma paratiroideo iperfunzionante. In questi pazienti, l’asportazione chirurgica della paratiroide iperfunzionante offre una elevata percentuale di successo di cura, limitato solamente se vi è una difficoltà di individuazione dell’adenoma, se vi è una malattia multighiandolare o se vi è del tessuto paratiroideo ectopico iperfunzionante. Queste condizioni possono capitare nel 10-15 % dei casi. 

Il monitoraggio del Paratormone Intraoperatorio (IOPTH) è raccomandato dall’American Association of Endocrine Surgeons durante la paratiroidectomia per iperparatiroidismo primario fin dal 2016 anche se la procedura è stata introdotta nella chirurgia paratiroidea oltre 30 anni fa.

Al momento esistono diversi criteri di monitoraggio del IOPTH e non vi è un consenso universale che ne ottimizzi l’accuratezza diagnostica. 

La necessità di standardizzare una procedura efficace deriva anche dal fatto che il prolungamento dei tempi chirurgici aumenta i costi e dalla necessità di prevenire una chirurgia di revisione con esplorazioni cervicali non necessarie e dotate di un certo grado di morbidità.

Uno studio di metanalisi di 72 lavori comprendenti 19.072 pazienti, pubblicato recentemente su JAMA Otorhinolaryngol, ha selezionato come più attendibili i criteri di Miami modificati utilizzati in 49 dei 72 lavori presi in considerazione.

Essi richiedono la riduzione del 50% dei livelli intraoperatori di PTH rispetto ai dosaggi pre escissione 15 minuti o più dopo l’escissione della ghiandola.   

I criteri di Miami (50% di decremento PTH dal livello più altro pre incisione o pre escissione a 10 minuti dalla escissione della paratiroide) hanno avuto migliori valori predittivi negativi (NPV) minimizzando i risultati falsi negativi ed evitando così esplorazioni cervicali non necessarie.  

Dallo studio di revisione risulta che l’adozione dei criteri di Miami modificati che richiedono il time point ad un minimo di 15 minuti dopo l’escissione della ghiandola, migliora l’accuratezza diagnostica riducendo il numero di falsi positivi (paratiroidectomie di revisione) ma mantenendo il basso tasso di falsi negativi (non necessarie esplorazioni cervicali).

La specificità è risultata migliore (0.83), un più alto LR positivo (5.58), un migliore diagnostic OR (100.80). Il tasso globale di cura di malattia era 0.93. 

Secondo il protocollo di Miami modificato la accuratezza diagnostica ottimale si ottiene con solo 3 dosaggi intraoperatori (prima della incisione cutanea, prima della escissione di ogni tessuto paratiroideo iperfunzionante e 15 minuti dopo l’escissione della paratiroide sospetta).

Va tenuto presente che fattori clinici possono impattare sulla cinetica di caduta delll’IOPTH, laddove pazienti con normale funzione renale, deficienza di vitamina D, adenoma paratiroideo più grande ed ipercalcemia moderata dimostrano un maggiore decremento dell’OIPTH a 15 minuti rispetto ai 10 minuti dopo la escissione della ghiandola.

Controversi rimangono l’impatto dei livelli di vitamina D preoperatoria o l’uso del propofol durante l’induzione anestesiologica sulla cinetica di caduta dell’IOPTH.  

I chirurghi tuttavia devono continuare ad effettuare una esplorazione del collo bilaterale per pazienti con PHPT, specialmente se la malattia è di lunga durata, vi è malattia ossea attiva, bassi livelli dell’IOPTH, normocalcemia, diagnostica per immagini negativa per adenoma evidente o adenomi piccoli e/o 2 o più paratiroidi coinvolte.

Il dosaggio intraoperatorio guidato del PTH del collo unilaterale minimizza il tempo operatorio per l’adenoma solitario, riducendo il rischio di ipocalcemia postoperatoria rispetto alla esplorazione bilaterale del collo.

Viene comunque raccomandato nella chirurgia mininvasiva per pazienti con adenomi localizzati anche se vi sono studi che sottolineano la utilità nel migliorare la ricerca chirurgica nei casi di PHPT con immagini negative.

BIBLIOGRAFIA
Philip Staibano, Michael Au, Han Zhang  et al, Sheila YI, Winnie Liu, Jesse D.Pasternak, Xing Xing, Carolyn D. Seib, Lisa Orloff, Hhu-Tram Nguyen, Michael K.Gupta, Eric Monteiro, Sameer Parpia, Tyler McKechnie, Alex Tabane, J.E.M. Ted Young, Mohit Bhandari . Intraoperative Parathyroid Hormone Monitoring Criteria in Primary Hyperparathyroidism.A Network Meta-Analysis of Diagnostic Test Accuracy. JAMA Otolaryngol Head Neck Surg.   December 26, 2024. doi:10.1001/jamaoto.2024.4453

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Carcinoma papillifero della Tiroide: Citocheratina-19 e Ki 67

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Ipoparatiroidismo post-operatorio: angiografia

Pth: quando dosarlo per predire l’ipoparatiroidismo dopo Tiroidectomia Totale?

Tumori tiroidei incidentali

Chirurgia della tiroide e monitoraggio nervo ricorrente

Tiroidectomia Totale con Bisturi Armonico

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L’uso delle nuove Tecnologie nella Chirurgia della Tiroide

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