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Effetti del tamponamento con Merocel sull’epitelio delle fosse nasali

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Effetti del tamponamento con Merocel sull’epitelio delle fosse nasali. Uno studio sperimentale turco su conigli ha evidenziato significative differenze in termini di infiltrazione infiammatoria e perdita di cilia sull’epitelio delle fosse nasali fra assenza e permanenza del tampone nasale Merocel per 24 ore.

Comparando la permanenza di 24 ore e 48 ore aumentavano infiltrazione infiammatoria, ematoma, perdita ciliare, displasia epiteliale e degenerazione cartilaginea, anche moderata in alcuni animali.

Effetti del tamponamento con Merocel sull’epitelio delle fosse nasali

In caso poi di mantenimento del Merocel per 5 gg., oltre alla perdita ciliare e displasia epiteliale, si instauravano fenomeni di fibrosi subepiteliale.

Il suggerimento degli autori è di rimuovere il Merocel entro 48 ore dalla settoplastica, per preservare la funzione della mucosa nasale, evitando il rischio di degenerazione cartilaginea ed altre complicanze.

BIBLIOGRAFIA

M TanT BayındırM T ÇiçekM Aslan , M Gül. Histopathological changes of nasal mucosa after nasal packing with Merocel.J Laryngol Otol. 2022 Aug;136(8):750-754. doi: 10.1017/S0022215121004205.

Effetti del tamponamento con Merocel sull’epitelio delle fosse nasali

Concordo in pieno con le conclusioni dello studio. Utilizzo da anni Merocel per tamponare le fosse nasali dopo interventi di settoplastica o FESS ma, da sempre, rimuovo il tamponamento in 2° giornata postoperatoria, quindi a meno di 48 ore.

Per ulteriori approfondimenti si può consultare anche l’articolo Tamponi nasali: paura dello stamponamento da sfatare

Laringospasmo nel sonno: responsabile il Reflusso Faringo Laringeo

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Laringospasmo nel sonno: responsabile il Reflusso Faringo Laringeo. Il laringospasmo (SRL) notturno viene definito come una prolungata chiusura delle corde vocali durante il sonno ed è ritenuta una rara manifestazione di reflusso laringo faringeo (LPR).

Uno studio retrospettivo della University of Limerick Medical School, Garraun, Castletroy Limerick, Ireland, su 19 pazienti con SRL ha identificato in essi almeno un fattore di rischio per LPR.

10 di essi avevano segni endoscopici di LPR.

Dopo iniziale trattamento con inibitori di pompa protonica e dieta che escludeva assunzione di cibo la notte prima di dormire e cibi speziati e grassi a cena, 17/19 (89.5%) di essi non aveva più riportato alcun episodio di laringospasmo ad 1 anno di follow up, supportando l’ipotesi diagnostica che il SRL sia causato dal LPR.

BIBLIOGRAFIA

Ross O’SheaMáire GaffneyMajura Kaare , John Eugene Fenton. Laryngopharyngeal reflux induced sleep-related laryngospasm.  Ir J Med Sci 2023 Feb;192(1):335-340. doi: 10.1007/s11845-022-02934-x.

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

PH Impedenzometria nel Reflusso Faringo Laringeo 

Reflusso faringo laringeo: confronto sulla prevalenza dei sintomi e segni otorinolaringoiatrici fra pazienti e specialisti

Linee guida IFOS per la diagnosi e trattamento del reflusso faringo laringeo: Parte I

Linee guida IFOS per la diagnosi e trattamento del reflusso faringo laringeo: Parte II

Atresia Coanale: più recidive nelle forme bilaterali e nei pazienti con Reflusso

Reflusso Faringo Laringeo: video intervista

Polipi Cordali e Reflusso Faringo Laringeo

Sintomi del reflusso faringolaringeo e tempi di terapia

Il Reflusso Faringolaringeo e la rinosinusite cronica

Dieta e Reflusso Faringo Laringeo

Reflusso: potenziamento (MSA) efficace contro sintomi atipici

Malattia da reflusso precoce e rischio di malattie dell’orecchio nei bambini

Reflusso Faringolaringeo: concetti chiave per comprenderlo

Reflusso: potenziamento (MSA) efficace contro sintomi atipici

Pepsina nella Saliva e Reflusso Faringo-Laringeo

Reflusso e disordini dentali in età pediatrica

Reflusso Faringolaringeo e disturbi oculari

Laringomalacia e dosaggio della Pepsina

Reflusso Faringolaringeo pediatrico

Reflusso Faringo Laringeo Frequente Nei Pazienti Orl

NBI e diagnosi di Reflusso Faringolaringeo

Reflusso Faringo Laringeo: trattamenti

Reflusso Faringo Laringeo (RFL): Esame Istologico

E’ possibile trattare il Reflusso Faringolaringeo senza farmaci?

Rispondi al questionario per sapere se soffri di Reflusso Faringo Laringeo

Il Refusso Faringo Laringeo nell’anziano

Make Sense Campaign Prevenzione Tumori Testa Collo: hai la testa a posto?

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Make Sense Campaign Prevenzione Tumori Testa Collo: hai la testa a posto? Torna dal 18 al 22 settembre la XI edizione della Make Sense Campaign la campagna europea di sensibilizzazione alla prevenzione dei tumori testa-collo, promossa in Italia dall’Associazione Italiana di Oncologia Cervico-Cefalica (AIOCC).

Lo slogan è :  HAI LA TESTA A POSTO?  1 SINTOMO PER 3 SETTIMANE , 3 SETTIMANE PER LA VITA

1 per 3  infatti  è la regola da tenere sempre a mente quando si tratta dei sintomi dei carcinomi cervico-cefalici, spesso ignorati o associati a malattie stagionali come un comune mal di gola o un raffreddore.

La tempestiva  comprensione delle avvisaglie della malattia è cruciale per una diagnosi precoce, in presenza della quale il tasso di sopravvivenza sale all’80-90%, contro un’aspettativa di vita di soli 5 anni per coloro che scoprono la malattia in fase avanzata.

Quali sono i sintomi ?

  • dolore alla lingua, ulcere che non guariscono e/o macchie rosse o bianche in bocca;
  • dolore alla gola; raucedine persistente; dolore e/o difficoltà a deglutire;
  •  gonfiore del collo;
  • naso chiuso da un lato e/o perdita di sangue dal naso.

Se presente anche solo uno di questi sintomi per tre settimane o più, è necessario rivolgersi al medico.

Attenzione anche ai fattori di rischio: forti fumatori (>20 sigarette/die per più di 10 anni) – abuso di alcool, soprattutto se associati, aumentano considerevolmente il rischio di sviluppare un tumore cervico facciale  

Tra i Centri che hanno aderito c’è anche l’IDI: Il 22 settembre  dalle 8 alle 14.30 verranno effettuate visite gratuite presso l’ambulatorio di ORL a tutti i soggetti che sospettino o siano a rischio di avere un Tumore del Cavo orale, faringe, laringe o collo.

Se avete uno di questi sintomi o siete forti fumatori e bevitori poteTe prenotarvi al numero 06 66464412

L’ IDI IRCCS, anche per i suoi studi di ricerca clinica rappresenta in questo ambito un Centro di riferimento per la diagnosi ed il trattamento della patologia oncologica cervico facciale.

Ricordo inoltre che è l’unico Centro a Roma in cui viene routinariamente utilizzata la ricerca e studio del Linfonodo Sentinella nei Tumori del Cavo orale, che permette di evitare, nei tumori piccoli senza adenopatie clinicamente evidenti, il 70% di svuotamenti latero cervicali inutili, con minore morbidità per il paziente e con una stadiazione oncologica più approfondita.

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

MAKE SENSE CAMPAIGN 2022 sulla prevenzione dei tumori della testa e del collo: HAI LA TESTA A POSTO?

Tumori testa collo Make Sense Campaign 2022

MAKE SENSE CAMPAIGN 2022: HAI LA TESTA A POSTO?

Make Sense Campaign 2019 AIOCC

PDTA naso e seni paranasali

PDTA del Carcinoma del Rinofaringe

PDTA dei Tumori dell’Ipofaringe

PDTA per i tumori del Cavo Orale

PDTA per il tumore della laringe: aggiornamento 2022

PDTA TUMORI OROFARINGE (AIOCC,2022)

Rinosinusite cronica aumenta rischio di neoplasie ematologiche e tiroidee

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Rinosinusite cronica aumenta rischio di neoplasie ematologiche e tiroidee. I pazienti affetti da Rinosinusite cronica (CRS), secondo uno studio coreano del Gyeongsang National University Hospital di Jinju, Republic of Korea, mostrano una maggiore incidenza di patologie tumorali.

Lo studio è stato condotto su un campione di 34.595 pazienti estratti dal national cohort dataset of the Korean Health Insurance Review and Assessment Service.   

6,919 di questi pazienti erano affetti da CRS.

L’incidenza maggiore è stata per i tumori ematologici e per il tumore della tiroide.

BIBLIOGRAFIA

Yung Jin Jeon , Yeon-Hee Joo , Hyun-Jin Cho , Sang-Wook Kim   Bumjung Park , Hyo Geun Choi .Associations Between Chronic Rhinosinusitis and Cancers: A Nationwide Population-Based Cohort Study.Laryngoscope 2023 May;133(5):1044-1051. doi: 10.1002/lary.30162.

Anche in questo caso l’infiammazione cronica protratta agisce come fattore favorente la patologia tumorale. Se soffri di CRS polipoide vieni a fare una visita con endoscopia. Il trattamento chirurgico (FESS) e/o la Terapia Medica sono in grado di limitare l’infiammazione.

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

L’olfatto spesso compromesso nella rinosinusite cronica con polipi endotipo Type 2

La Chirurgia Endoscopica Rinosinusale (FESS) migliora le condizioni dei pazienti con rinosinusite cronica e asma o BPCO

Aderenza al follow up riduce incidenza delle recidive nella FESS

Inquinamento atmosferico aggrava la sinusite cronica con polipi

Dupilumab: effetti avversi del trattamento sulla rinosinusite cronica con polipi

HPV e Sinusite Cronica Polipoide

Farmaci biologici e Rinosinusite Cronica con Poliposi

Sinusite cronica polipoide: il vino peggiora i sintomi

Dupilumab e trattamento Rinosinusite Cronica Polipoide

Procalcitonina Biomarker della Sinusite Cronica Polipoide

La chirurgia endoscopica rinosinusale

Rinosinusite cronica: le irrigazioni nasali con Bunesonide migliorano I risultati della FESS

Irrigazione salina calda: vantaggi durante la FESS

Spray a base di acido Ipocloroso utile nel postoperatorio della FESS

FESS e Sinusite Cronica nell’anziano

Farmaci biologici e rinosinusite cronica: position paper SIOT

Concha Bullosa e FESS

Ipertrofia dei turbinati: intervista

Poliposi: Corticosteroidi prima della FESS

FESS: qualità della voce nella poliposi

Sinusite odontogena sintomatica: trattamento nella FESS

FEES nello studio della Disfagia

Il turbinato medio: è utile resecarlo nella FESS?

Chirurgia Endoscopica Rinosinusale: 1° step

Chirurgia Endoscopica Rinosinusale 2° step: Etmoidectomia

Chirurgia Endoscopica Rinosinusale: III step – Approcci al seno frontale

Chirurgia endoscopica rinosinusale e sistemi di navigazione

Chirurgia Endoscopica Rinosinusale Funzionale

FUNGUS BALL: Trattamento endoscopico rinosinusale (E.S.S.)

Ipoacusia Neurosensoriale Improvvisa e Neurinoma Acustico

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Ipoacusia Neurosensoriale Improvvisa e Neurinoma Acustico. In presenza di Ipoacusia improvvisa neurosensoriale (SHL), si pone sempre il problema di diagnosi differenziale con il neurinoma del nervo acustico (AN).

Uno studio giapponese del Nagoya City University Hospital, ha analizzato i dati clinici di 686 pazienti affetti da AN (86 intracanaliculare e 146 extrameatale), correlando le dimensioni del tumore con grado di ipoacusia, numero di episodi di SHL, recupero uditivo e pattern degli audiogrammi.

L’incidenza di SHL si è verificata in 232/686 casi (33,8%).

Non si è riscontrata associazione fra dimensioni del AN e incidenza di SHL.

Nei pazienti analizzati, il 69% aveva avuto un solo episodio di SHL, il 25.5% due ed il 5% tre o più episodi.

Il recupero uditivo diminuiva in modo direttamente proporzionale al numero di episodi di SHL (61% dopo un episodio – 45.3% dopo due e 33.3%dopo 3 o più episodi).  

Il 45.3% dei pazienti con SHL aveva un audiogramma con la tipica caduta sulle frequenze medie.

BIBLIOGRAFIA

Mariko TakahashiAkira InagakiNoritaka AiharaShingo Murakami. Acoustic neuromas associated with sudden sensorineural hearing loss. Acta Otolaryngol, 2022 ;142(5):415-418.  doi: 10.1080/00016489.2022.2080862.

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

Ipoacusia neurosensoriale improvvisa e gravidanza

Ipoacusia Improvvisa e infezione da Herpes Zoster

Studio della funzione vestibolare nella sordità improvvisa

Eparina e recupero uditivo nelle sordità improvvise

Sordità improvvisa: Ossigenoterapia Iperbarica

Volare subito dopo una sordità improvvisa

Sordità Improvvisa e sindrome metabolica

Sordità improvvisa prima e dopo il parto

Deficienza di Vitamina D e Ipoacusia Improvvisa

Eparina e recupero uditivo nelle sordità improvvise

Ipoacusia e le 4 D

Ipoacusia. Non ci sento bene: cosa devo fare?

Ipoacusia: gli Esami di Secondo Livello

Perdita di udito sensorineurale improvvisa e fattori predittivi di recupero

Ipoacusia Improvvisa: Emergenza Otorinolaringoiatrica

Neurinoma dell’acustico o Schwannoma Vestibolare

Schwannoma Vestibolare: Opzioni di Trattamento

Anatomia chirurgica della Parotidectomia

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Anatomia chirurgica della Parotidectomia. Nel video vengono presentati, con ricco dettaglio di immagini chirurgiche derivate dalla vasta esperienza personale, tutti i tempi chirurgici dell’intervento di parotidectomia con conservazione del nervo facciale.

L’obiettivo pratico che il chirurgo si trova ad affrontare quando approccia una patologia nodulare della ghiandola parotide è si la asportazione radicale della lesione neoplastica, ma soprattutto la ricerca e preservazione integrale del tronco e dei rami periferici del nervo faciale, responsabile della mimica del volto.

Fondamentale è pertanto la ricerca precisa e progressiva dei punti di repere classici: margine anteriore del muscolo sterno-cleido-mastoideo, pointer cartilagineo, ventre posteriore del muscolo digastrico.

Anatomia chirurgica della Parotidectomia

Se abbiamo liberato ed evidenziato questi punti di repere, il trovare il tronco principale del nervo è solo questione di tempo.

Sono illustrate anche le diverse varianti morfologiche dei rami di divisione del nervo e l’approccio corretto al lobo profondo.

Anatomia chirurgica della Parotidectomia

È una chirurgia di precisione, mai “di corsa”, con tempi prestabiliti – a volte un po’ noiosa, ma che deve sempre coniugare la radicalità oncologica con la conservazione del nervo facciale, salvo i casi di manifesta macroscopica infiltrazione dello stesso da parte del tumore. 

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

Anatomia Chirurgica della Parotide e del Nervo Facciale (parte I)

Anatomia Chirurgica della Parotide (II Parte): la ricerca del Nervo Facciale

Anatomia Chirurgica della Ghiandola Parotide (III): l‘isolamento del Nervo Facciale

Parotidectomia Sovraneurale per Adenoma Pleomorfo della Parotide

Adenoma Pleomorfo: tumore parotideo frequente e particolare

Metastasi Intraparotidee da Carcinoma Squamoso della Cute

Parotidectomia e svuotamento Latero Cervicale per CA Cutaneo Infiltrante la Ghiandola con Starion Welding System

L’uso dei Presidi Optici nella chirurgia della Parotide

Adenoma Pleomorfo dello Spazio Parafaringeo: approccio chirurgico cervicotomico trasparotideo

Parotidectomia totale con tecnica MI FUSION ®

Tumori Parafaringei: accesso transcervicale e transorale ideale

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Tumori Parafaringei: accesso transcervicale e transorale ideale. Una revisione della casistica dell’Ospedale San Giovanni-Addolorata di Roma dei tumori dello spazio parafaringeo trattati dal 2000 al 2022, consente di affermare che gli approcci trancervicale-transparotideo (20 casi) e transorale (11 casi) possano essere considerati ideali, soprattutto in caso di tumori benigni.

Tumori Parafaringei

Tumori Parafaringei: accesso transcervicale e transorale ideale.

In soli 3 tumori l’approccio è avvenuto mediante corridori multipli. La scelta dell’approccio migliore dipende dalla localizzazione del tumore, dalle dimensioni, dai rapporti spaziali con le strutture anatomiche e dalla eziologia.

Dal punto di vista prognostico, i fattori importanti sono risultati l’istologia (benigno vs. maligno) e lo stato dei margini postoperatori  (R0 vs R1)  (p ≤ 0.005  per entrambi) mentre dimensioni del tumore e sede non erano statisticamente rilevanti.

tumori parafaringei prof

Perfetta concordanza con l’esperienza del gruppo di Angelo Camaioni. In una pubblicazione del 2009 sull’esperienza dell’Istituto Tumori Regina Elena in circa il 60% dei casi avevamo adottato gli stessi approcci. Nel prosieguo della mia carriera l’approccio trancervicale-tranparotideo è stato quello largamente più adottato

 BIBLIOGRAFIA

Pietro De Luca,  Francesca AtturoMario TomboliniRoberta Colangeli , Matteo Simone , Daniele De Seta , Luca de Campora , Domenico TassoneAngelo Camaioni. Parapharyngeal space tumors: a twenty-year single-center retrospective analysis on the effectiveness of transcervical and transoral approaches on local control and disease-specific survival.Am J Otolaryngol. 2023 Mar-Apr;44(2):103741. doi: 10.1016/j.amjoto.2022.103741.

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

Drenaggio Ascesso Parafaringeo nei bambini

Adenoma Pleomorfo dello Spazio Parafaringeo: approccio chirurgico cervicotomico trasparotideo

I tumori dello spazio parafaringeo: una sfida per il chirurgo

Il trattamento chirurgico dei tumori dello spazio parafaringeo: risultati di 10 anni di follow-up

Granuloma laringeo recidivante: vantaggi della iniezione tiroaritenoidea di tossina botulinica

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Granuloma laringeo recidivante: vantaggi della iniezione tiroaritenoidea di tossina botulinica. È noto come molti dei trattamenti effettuati per il granuloma laringeo da contatto recidivante spesso non abbiano successo.    

Granuloma Laringeo recidivante

Uno studio della Southern Medical University, Guangzhou, China ha valutato l’efficacia della iniezione intralaringea della tossina botulinica.  

23 pazienti (maschi, età media 49 anni) con granuloma idiopatico ricorrente, sono stati trattati iniettando da 2.5 a 5 unità di tossina botulinica A nel muscolo tiro-aritenoideo con approccio attraverso la membrana tiroioidea. 

Al controllo laringoscopico 3 mesi dopo l’iniezione, 17 pazienti (74%) erano guariti, 2 (9%) presentavano una significativa riduzione e 4 (17%) non avevano avuto alcun beneficio.

In nessun caso vi era stato alcun effetto collaterale.

La qualità della voce aveva avuto un arrochimento fino a 1 settimana dopo la infiltrazione, un graduale miglioramento entro un mese ed un ritorno alla normalità entro 3 mesi dalla iniezione.

In conclusione avendo registrato un miglioramento in circa l’83% dei casi, gli autori lo ritengono un approccio terapeutico vantaggioso nel granuloma laringeo refrattario.

BIBLIOGRAFIA

Yufei PanJinrang Li , Jinhong ZhangXiaoyu Wang , Yuanyuan Jia .  Thyroarytenoid botulinum toxin injection for refractory laryngeal contact granuloma. Am J Otolaryngol. Jul-Aug 2022;43(4):103482. doi: 10.1016/j.amjoto.2022.103482.

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

Granuloma laringeo da contatto

Granuloma vocale: iniezione interaritenoidea di tossina botulinica

Granuloma Piogenico della Laringe

Granulomi da intubazione: ablazione con radiofrequenza

La Sinusite Barotraumatica

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La Sinusite Barotraumatica. I barotraumi sinusali (BTS) sono la conseguenza di un difetto di equivalenza di pressione tra le fosse nasali e una o più cavità sinusali.

Insorgono al momento di modificazioni pressorie significative, soprattutto in caso di immersioni subacquee o voli aerei.

Dal punto di vista fisico quanto succedere risponde alla legge di Boyle-Mariotte che afferma che, a temperatura costante, la pressione ed il volume del gas sono inversamente proporzionali (PV=KT).

Ne deriva che quando la pressione aumenta (immersioni, atterraggio), essendo i seni paranasali cavità chiuse a parete ossea in cui il volume della cavità non può variare, si instaura una variazione pressoria relativa nel seno rispetto alla fossa nasale.

Se l’ostio dei seni è pervio, le pressioni possono agevolmente equipararsi a quelle della cavità nasale, senza creare scompensi. Se l’ostio è ostruito, quando la pressione aumenta, la depressione endosinusale relativa accentua l’ostruzione ostiale aumentando  la coesione dei lembi della mucosa meatale edematosa funzionando da valvola unidirezionale.

Il seno si trasforma in una cavità chiusa in depressione negativa rispetto all’esterno. 

La Sinusite Barotraumatica

la sinusite barotraumatica_2

La mucosa subisce delle lesioni che possono progressivamente portare a: a) edema ed iperemia essudativa; b) edema rilevante con versamento sieromucoso o siero ematico nel seno; c) emorragia interstiziale, poi sottomucosa ed infine intracavitaria (emoseno).

Quando la pressione atmosferica diminuisce (salita in alta montagna, risalita dopo immersione sibacquea) la pressione endosinusale aumenta, ma è solitamente meglio tollerata. Quando c’è un polipo ad ostruire l’ostio sinusale, l’aria può entrare ma non uscire e si crea un barotrauma a “pressione invertita”. La mucosa è spinta contro le pareti dalla pressione endosinusale e c’è dolore e raramente frattura delle porzioni ossee più fragili con formazione di enfisema sottocutaneo.

Fattori predisponenti

Tutte le cause, temporanee o permanenti di dispermeabilità degli osti sinusali:

  1. Anatomiche: Ipertrofia Turbinato medio, Concha bullosa voluminosa ed ostruttiva, canale nasofrontale stretto e tortuoso, sinechie, turbinato medio a curva invertita
  2. Patologie Rinosinusali: Ipertrofia infiammatoria acuta della mucosa nasale (allergica e non); rinite iperplastica cronica, rinosinusite polipoide massiva, mucocele, tumori naso-sinusali

Un recente studio di Review della Letteratura di PubMed/MEDLINE, EMBASE, e Cochrane Library per articoli pubblicati tra 1967 e 2020, ha individuato 27 lavori con 232 pazienti rispondenti ai criteri di inclusione. 

L’età media era 33.3 anni, 21.7% erano femmine e 78.3% maschi.

Le cause del barotrauma erano state immersioni (57.3%), atterraggio (26.7%), e anestesia generale (0.4%).

I sintomi di presentazione più frequenti sono stati: dolore frontale (44.0%), epistassi (25.4%), e dolore mascellare (10.3%).

Il dolore è variabile a volte elevato, improvviso.

Nel caso del seno frontale, la sede è l’angolo supero interno dell’orbita con irradiazione sopra e retro orbitaria; nel caso del seno mascellare è la regione sottorbitaria a volte con irradiazione dentaria. 

L’enfisema sottocutaneo a localizzazione sopra o sottorbitaria è raro; pneoorbita o pneumoencefalo sono eccezionali.

La Sinusite Barotraumatica

I segni obiettivi sono in genere scarsi: edema frontale, frontopalpebrale o sottorbitario; accentuazione del dolore alla pressione dei punti trigger sinusali all’emergenza dei nervi sovra e sotto orbitari, raramente enfisema sottocutaneo della regione sottorbitaria.

La diagnosi è clinica e legata alla presenza dell’evento causale scatenate. La Radiologia (TAC), spesso negativa, è utile solo in presenza di esami precedenti di confronto od in presenza di complicanze.

Il trattamento è innanzitutto sintomatico con analgesici, antinfiammatori steroidei e non, decongestionanti nasali a base di vasocostrittori. Può essere utile utilizzare aerosol sonico più volte al giorno con cortisonico associato ad antibiotico e mucolitico.  Nella barosinusite di 2°-3° grado si ricorre ad antibioticoterapia per via sistemica e terapia steroidea orale a scalare.

Nello studio di review la maggior parte dei pazienti ha fatto uso di Steroidi tipici (44.0%), steroidi orali (28.4%), decongestionanti (20.7%), e antibiotici (15.5%).  

La Sinusite Barotraumatica

Le percentuali di successo sono risultate del 63.6% con gli steroidi orali, 50.0% con gli steroidi topici, e 50.0% di successo con i soli analgesici.

La puntura diameatica del seno è indicata se il dolore persiste al 3° giorno o in caso di sovrainfezione refrattaria al trattamento medico e se non vi è stata guarigione completa al 15° giorno.

Il trattamento eseguito abitualmente in anestesia locale oggi è stato sostituito dall’approccio endoscopico con antrostomia mascellare ampia e/o senotomia frontale.

L’intervento consente l’immediato riequilibrio pressorio, l’evacuazione di versamento residuo, la verifica endoscopica della cavità sinusale con lavaggi antibiotici preceduti da prelievo di materiale per esame batteriologico.

La Sinusite Barotraumatica

Il trattamento etiologico basato su una valutazione rinosinusale completa (TAC seni paranasali e studio nasale endoscopico) mira a prevenire le recidive e ristabilire una corretta funzionalità nasale e sinusale assicurando la pervietà dei seni eventualmente compromessa dalla anatomia sfavorevole o dalle patologie intercorse. 

L’intervento di chirurgia endoscopica rinosinusale (FESS o ESS) viene personalizzato ed arricchito eventualmente fosse necessario da settoplastica se concomita deviazione del setto, decongestione turbinati, plastica della conca bullosa ostruttiva, asportazione di polipi nasali.

Nello studio di review già precedentemente citato, il 49.6% dei pazienti aveva ricevuto un intervento di FESS completo che aveva portato ad una risoluzione della patologia nel 91.5 % dei casi. 

Una Antrostomia mascellare dal meato medio era stata effettuata nel 20.7%, settoplastica nel 15.5%, e chirurgia dei turbinati nel   9.1%

BIBLIOGRAFIA

Cudennec YF, Trannoy P. Barotraumi sinusali  Encycl. Med. Chir Otorinolaringiatria 20-466 A10, 2002, Edition Scientifiques et Medicales, Elsevier SAS Paris

Verdalle P.,MorvaJB. Brarotraumi sinusali EMC-Otorinolaringoiatria 2013;12(2): 1-8 , Elsevier Masson SAS

Tiffany ChenShivani PathakEllen M HongBrian BensonAndrew P JohnsonPeter F Svider. Diagnosis and Management of Barosinusitis: A Systematic Review.Ann Otol Rhinol Laryngol, 2023 Jan;132(1):50-62. doi: 10.1177/00034894211072353

Aggiunta di Omogenato di Uova di quaglia + Zinco migliora i sintomi della Rinite Allergica Stagionale 

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Aggiunta di Omogenato di Uova di quaglia + Zinco migliora i sintomi della Rinite Allergica Stagionale. Un trial clinico dell’Università di Catania su 40 pazienti affetti da rinite allergica stagionale, ha evidenziato come l’aggiunta di omogenato di uova di quaglia, venduto commercialmente, + compresse di zinco alla terapia topica con mometasone fluoroato, migliorava la sintomatologia allergica, rispetto a pazienti trattati solo con mometasone.

Il periodo di trattamento era di 4 settimane ed il miglioramento riguardava tutti i sintomi nasali, rinorrea, starnuti ed ostruzione nasale.

Non erano stati riscontrati effetti collaterali negativi.

BIBLIOGRAFIA

 Andaloro, C., Saibene, A., & La Mantia, I. (2023). Quail egg homogenate with zinc as adjunctive therapy in seasonal allergic rhinitis: A randomised, controlled trial. The Journal of Laryngology & Otology, 137(4), 432-437. doi:10.1017/S0022215122001219

Diverticolo di Zenker

Mentre la maggior parte dei farmaci disponibili per il trattamento della rinite allergica sono gravati di effetti collaterali senza una effettiva riduzione delle recidive, i prodotti antiallergici naturali potrebbero rappresentare una interessante ed efficace novità.

Sulla base della tradizione giapponese numerosi esperimenti di laboratorio e ricerche cliniche hanno evidenziato come la integrazione alimentare con uova di quaglia supporti una attività modulatrice della reazione allergica, sia a livello cellulare che umorale.

Lo Zinco risulta utile come regolatore della risposta immunitaria, migliorando anche  la biodisponibilità ed il sapore.

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

La Turbinoplastica migliora la sintomatologia della Rinite Allergica più della terapia medica

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