SARS-CoV-2: la risposta immunitaria al virus è migliore nel sesso femminile. La maggior parte degli studi medici pubblicati lo scorso anno ha riportato una maggiore incidenza di mortalità ed una maggiore incidenza di ospedalizzazione (+20%) per COVID-19 fra gli uomini rispetto alle donne.
Pur tenendo conto della variabilità delle statistiche nei diversi paesi, delle condizioni socioeconomiche e dei fattori comportamentali, vi è un meccanismo biologico alla base di questa differenza.
Le ricerche che hanno studiato la risposta immunitaria per sesso hanno evidenziato una significativa differenza, dovuta a maggior produzione di interferone, maggior attivazione di cellule T ed incrementata suscettibilità alla autoimmunità.
Nel dettaglio le condizioni che rendono migliore la risposta immunitaria nelle donne sono:
a) Ingresso del Virus. SARS-CoV-2 utilizza le proteine della membrana cellulare ACE2 e TMPRSS2 per penetrare nelle cellule umane. Precedenti studi hanno stabilito che l’espressione di ACE2 può essere down-regolata dagli estrogeni, mentre TMPRSS2 appare essere up-regolata da ormoni maschili androgeni
b) Risposta precoce al virus Il materiale genetico virale all’interno delle cellule, viene intercettato con l’ausilio di TLR7, una proteina codificata da geni del cromosoma X. La presenza di due cromosomi X nel sesso femminile assicura una produzione di maggiore di TLR7 che è responsabile della produzione di cellule plasmocitoidi dendritiche (pDCs). Queste cellule rilasciano una maggiore quantità di interferone antivirale. Inoltre, anche l’attività di pDCs come di altre cellule immuni può essere up-regolata dagli ormoni femminili estrogeni
c) Immunità innata Le cellule responsabili della immunità innata come i neutrofili mostrano una maggiore attivazione in risposta alle infezioni virali nelle donne rispetto agli uomini. Queste cellule sono regolate dagli ormoni sessuali e possono avere un fenotipo più maturo, vale a dire con una migliore risposta antivirale, nelle donne. Anche altre cellule immunitarie come le natural killer ed i macrofagi mostrano una differente espressione genetica dipendente dal sesso compatibile con una più forte risposta immunitaria nel sesso femminile
d) Immunità acquisita Le donne hanno un maggiore numero ed una più elevata attività di alcuni tipi di cellule T che possono favorire un miglior adattamento della risposta immunitaria alla infezione virale. Vi sono studi che hanno dimostrato una maggior produzione di anticorpi nelle donne rispetto agli uomini dopo ripetute infezioni virali o dopo la somministrazione di vaccini, anche se i dati sulle differenze della risposta anticorpale per sesso contro SARS-CoV-2 sono al momento scarsi. L’espressione genetica e lo sviluppo di cellule coinvolte nella risposta anticorpale è ancora una volta influenzata dagli ormoni.
BIBLIOGRAFIA
Catherine Offord : Sex differencies in immune response in viral infections The Scientist, March 2021
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