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PVI-I Intranasale Inattiva SARS-Cov2 Nasale

PVI-I Intranasale Inattiva SARS-Cov2 Nasale: promettente studio in vitroUno studio recente di Hou et al. ha dimostrato che SARS-CoV-2 inizialmente infetta le cellule ciliate della mucosa nasale che pertanto rappresenta il sito dominante iniziale dell’infezione.

Solo successivamente le micro-aspirazioni delle secrezioni infette diffonderebbero l’infezione a livello polmonare come evidenziato nei pazienti affetti da COVID19.

Pertanto, l’inattivazione virale transnasale può non solo prevenire la diffusione interpersonale di SARS-CoV-2, ma diminuire  anche la gravità della infezione limitando la discesa e la carica batterica a livello polmonare .

Uno studio condotto dall’ Institute for Antiviral Research della Utah State University ha  dimostrato che una soluzione antisettica a base di PVI-I  (povidone -iodine) a bassa concentrazione (0.5%) tenuta a contatto per 15 secondi con cellule in vitro della mucosa nasale era in grado di ridurre la carica virale di circa 3 log10 CCID50, da 3.67 log10 CCID50/0.1 mL a  0.67 log10 CCID50/0.1 mL o meno, portando ad una rapida inattivazione di SARS-CoV-2.

Non erano stati rilevati effetti citotossici sulle cellule ciliate né riduzione della frequenza del battito ciliare.

PVI-I Intranasale Inattiva SARS-Cov2 Nasale: promettente studio in vitro

Gli autori suggeriscono di implementare nella pratica clinica otorinolaringoiatrica l’uso di formulazioni di PVP-I diluito 1.25%, da somministrare nelle cavità nasali prima di ogni procedura intranasale per un tempo di contatto di 15 secondi che è quello sufficiente per ottenere l’inattivazione del virus.

Tale procedura sarebbe in grado di ridurre significativamente il rischio di trasmissione del virus mediante goccioline e l’aerosol.

I pazienti potrebbero essere istruiti ad effettuare la procedura antisettica nasale con PVI-I da soli, prima di presentarsi a studio o negli ambulatori ospedalieri per effettuare le procedure diagnostiche o terapeutiche intranasali (rinoscopia, laringoscopia, medicazioni od aspirazioni nasali).

Anche la profilassi degli operatori sanitari trarrebbe beneficio. La decontaminazione della mucosa orale con colluttori a base di PVI-I rimane sterile per oltre 4 ore, per cui, anche se non dimostrato, potrebbe essere ripetuto 4 volte al giorno in caso di contatto ripetuto con pazienti potenzialmente infetti.

L’uso prolungato di decontaminanti a base di PVI-I è controindicato in soggetti allergici allo iodio, in gravidanza, in soggetti con malattie tiroidee attiva od in terapia con radioiodio.

L’utilizzazione di prodotti a base di PVI-I destinati ad altri usi (disifezione cutanea) ed artigianalmente ed impropriamente diluiti per uso intranasale è altamente sconsigliato oltre che probabilmente inefficace.

BIBLIOGRAFIA
Samantha Frank, Seth M.Brown, Joseph A.Capriotti et al . In Vitro Efficacy of a Povidone-Iodine Nasal Antiseptic for Rapid Inactivation of SARS-CoV-2., JAMA Otolaryngol Head Neck Surg. Published online September 17, 2020. doi:10.1001/jamaoto.2020.3053

 

Ascesso peritonsillare

 

A differenza degli USA, non mi risulta sia in Italia in commercio uno spray nasale a base di POVIDONE-IODINE (Betadine(R) ). Le diluizioni del colluttorio o della soluzione cutanea non vanno bene. 

 

Per ulteriori informazioni, si possono consultare anche i seguenti link:

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