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OSAS Epiglottis Stiffening Operation

OSAS: Trattamento chirurgico dell’instabilità epiglottica “Epiglottis Stiffening Operation”L’introduzione routinaria della DISE nella diagnostica per il corretto inquadramento dei pazienti affetti da OSAS ha permesso di evidenziare il ruolo del collasso anche di strutture laringee, in particolare dell’epiglottide.

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Da breathe ersjournals.com quadri di collasso dell’epiglottide durante DISE

Questo collasso può essere primario (“floppy epiglottis”) o secondario ad una voluminosa base linguale che sospinge l’epiglottide posteriormente, contro la parete ipofaringea posteriore.  Un trattamento del collasso dell’epiglottide, mediante MAD o CPAP, è difficile dia risultati soddisfacenti ed il trattamento è chirurgico, anche se finora non vi sono stati interventi codificati.

Il gruppo dell’Università Humanitas San Pio X del prof. Salamanca ha proposto un nuovo intervento denominato “epiglottis stiffening operation” (ESO).

La tecnica appare di facile esecuzione, priva di complicanze ed efficace nel caso l’ostruzione respiratoria si presenti come sito ostruttivo singolo o coesistente con altri.

L’epiglottide viene esposta, come d’abitudine, in microlaringoscopia diretta.

La metà inferiore della faccia linguale dell’epiglottide è cauterizzata nell’area fra le vallecole glosso epiglottiche laterali (includendo la plica glosso epiglottica mediana) utilizzando un aspiratore coagulatore ed evitando accuratamente di raggiungere il bordo libero dell’epiglottide stessa.

E’ importante raggiungere il pericondrio della epiglottide in modo da indurre un irrigidimento ed una retrazione cicatrizia del tessuto come risultato della guarigione per seconda intenzione.

Lo studio retrospettivo su 14 pazienti (13 uomini 1 donna, età media 55.9 anni, BMI medio 25.6Kg/m) su cui era stato praticato l’intervento di ESO, prevedeva un follow up di 3 mesi con endoscopia in 7 e 30a giornata postoperatoria ed una Polisomnografia a 3 mesi.

Non veniva riscontrato dolore postoperatorio; nessun paziente aveva lamentato disfagia o disfonia.

L’esame fibrolaringoscopico mostrava buon risultato in termini di retrazione dell’epiglottide in tutti i pazienti a 7 e 30 gg., confermato in 5 pazienti da DISE che non evidenziava più collasso dell’epiglottide.

La scelta di questo tipo di procedura conservativa, paragonata alla epiglottectomia parziale od epiglottoplastica, secondo Salamanca e coll. consente di mantenere integra la funzione sensitiva dell’epiglottide che stimola il riflesso di chiusura glottico prevenendo l’inalazione.

Evita inoltre ogni rischio di complicanza quale sanguinamento, edema, disfagia persistente, disgeusia.

La guarigione appare più rapida rispetto alla epiglottectomia e la procedura può essere agevolmente associata al trattamento di altri siti ostruttivi in una chirurgia multilivello.

BIBLIOGRAFIA
Salamanca, F.Leone, A.Bianchi, R.G.S.Bellotto, F.Costantini, P.Salvatori. Surgical treatment of epiglottis collapse in obstructive sleep apnoea syndrome: epiglottis stiffening operation Acta Otorhinolaryngol Ital. 2019 Dec; 39(6): 404–408.doi: 10.14639/0392-100X-N0287

Il collasso dell’epiglottide è una evenienza relativamente rara ma sottovalutata nell’ambito delle apnee ostruttive e, se non diagnosticata e trattata, può essere fonte di insuccessi sia nel miglioramento delle apnee sia nel trattamento della roncopatia. L’intervento proposto da Salamanca sembra di semplice esecuzione e privo di complicanze.

Finora ho trattato questi casi con una epiglottectomia parziale superiore (il terzo superiore  dell’epiglottide) in microlaringoscopia con il Laser CO2. Risultati buoni, complicanze limitate ad un lieve dolore postoperatorio alla deglutizione.  In un solo caso ho avuto una modesta emorragia postoperatoria.  Non ho mai avuto inalazione.

Però l’allestimento di un intervento con il Laser è più complesso (tubi laser aspiratore – presidi di protezione), deve essere programmato e certamente più costoso. Non tutte le Strutture inoltre ne sono dotate.

Proverò la tecnica illustrata, confidando di poter ottenere gli stessi risultati.

 

Per ulteriori approfondimenti sia sull’OSAS che sull’epiglottide, si possono consultare anche i seguenti articoli:

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