La Citologia Nasale (I) . La citologia nasale è divenuta una metodica diagnostica di grande utilità in ambito rinoallergologico. L’esame citologico consiste nell’osservazione al microscopio ottico di cellule prelevate dalla mucosa nasale.
Essa permette di rilevare le variazioni cellulari di un epitelio esposto a irritazioni fisico-chimiche o flogosi di diversa natura (virale, batterica, fungina o parassitaria).
La mucosa nasale, nell’individuo sano, è costituita dai quattro tipi di cellule che normalmente compongono l’epitelio pseudostratificato, cellule ciliate, mucipare e striate basali , con talora sporadici neutrofili. Il riscontro, nel rinocitogramma, di altri tipi di cellule, eosinofili, mastcellule, batteri, spore ed ife micotiche, è un chiaro segno di patologia nasale.
La metodica semplice, sicura, non cruenta, poco costosa, ambulatoriale prevede i seguenti tempi:
a) prelievo: consiste nella raccolta di cellule superficiali della mucosa nasale.
Può essere effettuato sia con l’ausilio di un tampone sterile (quello comunemente utilizzato per eseguire un tampone orofaringeo), sia con l’utilizzo di una piccola curette (scraping) in materiale plastico monouso (Rhino-probe® o Nasal Scraping®).
Il campionamento va effettuato in rinoscopia anteriore, senza anestesia, in corrispondenza della porzione media del turbinato inferiore, notoriamente sede del giusto rapporto tra cellule ciliate e mucipare (¼ a favore delle ciliate).
b) processazione: il materiale cellulare prelevato viene disteso su un vetrino portaoggetti, fissato mediante asciugatura all’aria e successivamente colorato secondo il metodo May Grunwald-Giemsa (MGG) che consente di colorare tutte le componenti cellulari della mucosa nasale (neutrofili, eosinofili, linfociti e mastcellule i batteri, le spore micotiche e le ife fungine).
La tecnica di colorazione richiede un tempo di circa 30’ anche se oggi sono disponibili sistemi di colorazione rapida (MGG QUICK STAIN – Bio-Optica® ) che in un tempo di soli 20-30’’ permettono una buona colorazione cellulare.
c) osservazione del vetrino al microscopio: viene effettuata mediante l’utilizzo di un comune microscopio ottico, purché provvisto di obiettivo capace di ingrandire sino a 1000X.
Per l’analisi del rinocitogramma si procede con una lettura per campi (non meno di 50), al fine di reperire gli elementi cellulari importanti ai fini della diagnosi (eosinofili, mastcellule, neutrofili, batteri, spore ecc.), calcolando, al termine della lettura, la percentuale di essi.
Lo studio citologico della mucosa nasale permette di differenziare le numerose patologie nasali, facilitandone il riconoscimento anche in particolari condizioni, quando né la sintomatologia, né la diagnostica allergologica sono dirimenti per una determinata rinopatia.
Il contributo più importante che la citologia nasale ha dato nell’ambito della diagnostica delle rinopatie è stato quello di aver introdotto, per la prima volta, il concetto della “sovrapposizione” di più patologie nasali; è infatti possibile, grazie alla diagnostica citologica, individuare pazienti affetti da più entità nosologiche, permettendo di evitare errate impostazioni terapeutiche
Nella pubblicazione della prossima settimana verranno illustrati i principali quadri cito-patologici
BIBLIOGRAFIA
M. Gelardi, M. Landi: La citologia nasale nell’approccio diagnostico-terapeutico delle riniti vasomotorie in età pediatrica. Rivista di Immunologia e Allergologia Pediatrica , 2011, 5:28-34.
Gelardi M, Iannuzzi L, Quaranta N, et al. NASAL cytology: practical aspects and clinical relevance. Clin Exp Allergy 2016;46:785-92.
Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare i seguenti link:
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