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La Rinite Vasomotoria

La Rinite VasomotoriaLa Rinite Vasomotoria riguarda un gruppo etrerogeneo di pazienti affetti da sintomi nasali cronici su base non immunologica e non infettiva, generalmente associati a eosinofilia. (Task Force on Practice Parameters ACAAI, 2008)  

E’ pertanto una diagnosi per esclusione in cui IgE specifiche e Skin test sono negativi e vi è una scarsa risposta ai farmaci abitualmente usati per la rinite allergica.

Tipicamente i sintomi di ostruzione nasale sono aggravati da stimoli trigger irritanti, quali fumo, profumi, cambi di temperatura o pressione barometrica, alcool, esercizio fisico etc.

L’iperreattività della mucosa nasale ai fattori irritanti per una probabile disregolazione del sistema nervoso autonomico, causa rapida vasodilatazione, congestione dei turbinati, rinorrea, starnuti ed ostruzione nasale ricorrente.

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Si ritiene che nel 30-40% dei casi la Rinite Vasomotoria non allergica possa coesistere con una rinite allergica, rendendo ancora più confuso l’iter diagnostico.

La citologia nasale, analizzando il secreto nasale è in grado di valutare la presenza di infiltrato infiammatorio a livello della mucosa nasale ed in caso di negatività del reperto consente di escludere il ricorso a farmaci antinfiammatori (cortisonici per uso topico), che nella maggior parte degli studi effettuati non hanno dimostrato efficacia.

Gli antistaminici non hanno dimostrato alcun reale vantaggio, mente l’esperienza clinica suggerisce qualche miglioramento sui sintomi dall’associazione con decongestionanti (Azelastina e Fluticasone dipropionato).

L’acido Ialuronico ad alto peso molecolare somministrato per via nasale agevola un effetto protettivo e di barriera della mucosa nasale, rendendola meno soggetta ad irritazioni. Il marcato effetto osmotico contribuisce inoltre all’azione decongestionante.

Risultati incoraggianti nel trattamento della Rinite Vasomotoria vengono da alcuni trial clinici che hanno testato la Capsaicina per somministrazione intranasale. Ripetute somministrazioni e tempi prolungati (un paio di settimane) sembrano più efficaci.

L’unico trattamento chirurgico adiuvante che si può proporre è la chirurgia microinvasiva dei turbinati inferiori previlegiando, nell’esperienza personale, la Radiofrequenza, per il minor traumatismo tissutale, la bassa incidenza di complicanze ed i tempi di guarigione più rapidi.

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Chi fosse interessato ad avere informazioni più dettagliate sull’intervento di Chirurgia microinvasiva dei turbinati con Radiofrequenza (Coblation) può visionale i video linkati al presente articolo ed eventualmente a fissare un appuntamento presso uno degli studi per una visita

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