Antibiotico resistenza: in Italia 450.000 morti entro il 2050. In Italia, entro il 2050 ci potrebbero essere 450mila morti a causa della resistenza agli antibiotici, con un costo per il nostro Servizio sanitario pari a13 miliardi di dollari.
“La Antibiotico resistenza (Amr), rappresenta infatti il maggior rischio per la tenuta dei conti della sanità nei prossimi 10 anni e l’Italia è già oggi al primo posto tra i paesi OCSE per mortalità, con 10.780 decessi l’anno a causa di infezioni da uno degli 8 batteri ormai resistenti ai farmaci antibiotici”.
Ad affermarlo è stato recentemente il presidente Farmindustria Massimo Scaccabarozzi.
Una minaccia crescente che vede tra le sue cause primarie anche l’uso eccessivo di antibiotici negli allevamenti animali, in Italia più che negli altri Paesi.
In generale, infatti, fino al 75% degli antibiotici utilizzato per l’acquacoltura può disperdersi nell’ambiente circostante ed il 70% degli antibiotici è oggi impiegato proprio per gli animali.
In realtà l’OMS ha vietato l’uso di antibiotici per favorire la crescita degli animali, permettendolo solo in caso di malattia e previa prescrizione.
“Ma il problema – ha ricordato Scaccabarozzi – è dato dal mercato nero parallelo, che sfugge ai controlli pur stringenti”.
Ma il contrasto all’Amr passa anche dai nuovi farmaci, al cui sviluppo stanno puntando le aziende del farmaco data l’attuale scarsità di nuove molecole in questo ambito: 59 sono i nuovi antibiotici in fase di sviluppo, di cui 17 per il trattamento delle infezioni più pericolose.
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