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Linfoadenopatie latero cervicali nell’adulto: l’iter diagnostico

Linfoadenopatie latero cervicali nell’adulto: l’iter diagnostico. La presenza di un linfonodo aumentato di volume nel collo è una evenienza frequente, dato che più della metà dei linfonodi del nostro organismo è localizzata nella regione cervicale.

Ogni linfoadenopatia superiore al centimetro, persistente da oltre un mese, deve essere indagata, per escludere una patologia maligna e comprenderne l’etiologia.

L’iter diagnostico comprende:

ANAMNESI

  • Età e stile di vita (fumatore – etilista etc.)
  • Precedenti patologie (malattie sistemiche- malattia tubercolare- chirurgia del distretto cervico facciale- pregressa radioterapia)
  • Viaggi all’estero
  • Modalità di insorgenza e di evoluzione
  • Segni ORL associati

ESAME CLINICO

  • Va valutato numero, sede mono o bilaterale dei linfonodi, la dimensione, la dolorabilità, la consistenza, la fissità ai piani profondi e rispetto alla cute superficiale, la presenza di segni di infiammazione (calore, arrossamento della cute soprastante)
  • Esame completo delle VADS effettuando una oroscopia ed una fibrolaringoscopia alla ricerca sia di foci infiammatori primitivi che di eventuali sospette lesioni tumorali
  • Esame generale delle altra stazioni linfonodali (ascellari, inguinali) e della milza.

ESAMI COMPLEMENTARI

  • LABORATORIO: Emocromo con formula- Studio indici di infiammazione: VES- Proteina C Reattiva (PCR) – Indagini sierologiche: virus di Epstein Barr (EBV) con il dosaggio sia delle IgG che IgM- Citomegalovirus- Toxoplasmosi – HIV (con il consenso del paziente). In caso di anamnesi sospetta possono essere ricercati anche gli anticorpi per Sifilide (TPHA-VDRL)o per la TBC (test cutaneo alla tubercolina-quantiferon)
  • DIAGNOSTICA RADIOLOGICA: L’ecografia è l’esame d’elezione e va fatto sempre per primo in presenza di adenopatia. Può innanzitutto confermare il carattere linfonodale o meno della tumefazione e la presenza di alcune caratteristiche che possono essere suggestive di una adenopatia tumorale metastatica (dimensioni > 1 cm; forma arrotondata; assenza dell’ilo centrale; presenza di microcalcificazioni; presenza di necrosi centrale; invasione delle strutture adiacenti.

Linfoadenopatie latero cervicali nell’adulto: l’iter diagnostico.

Lo studio TAC va effettuato in presenza di forte sospetto di patologia neoplastica per dare una precisa definizione spaziale della lesione e dei rapporti con le strutture anatomiche cervicali importanti (vasi e nervi) e per ricercare la eventuale primitività tumorale. L’esame va fatto sempre con mdc. La RM con gadolinio definisce meglio la eventuale primitività tumorale. Nei confronti del linfonodo, la presenza di lesioni cistiche all’interno che non hanno contrast enhancement, sono fortemente associate ad un’origine metastatica.

C) FNAB: L’agoaspirato con ago sottile è’ un esame imprescindibile in caso di sospetta lesione tumorale secondaria, quando si esclude una adenopatia infiammatoria, ed ha una attendibilità diagnostica elevata. Non è utile in caso di sospetta patologia linfoproliferativa (Linfoma, etc.)

D) BIOPSIA CHIRURGICA Si intende l’asportazione in cervicotomia dell’intero linfonodo sospetto e l’esame istologico. Se si sospetta una malattia linfoproliferativa maligna, il linfonodo prelevato deve essere inviato a fresco in contenitore sterile. L’esame istologico in questo caso permette la tipizzazione del linfoma indispensabile per la gestione terapeutica. L’analisi istologica estemporanea va evitata e la diagnosi si ottiene sempre solo dopo l’analisi definitiva

Linfoadenopatie latero cervicali nell’adulto: l’iter diagnostico.

Nella prossima pubblicazione verranno sinteticamente presentate le più frequenti patologie responsabili di adenopatie infettive e non e la diagnosi defferenziale con le altre masse del collo.

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

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