HomeArticoliIpoacusia. Non ci sento bene: cosa devo fare?

Ipoacusia. Non ci sento bene: cosa devo fare?

Ipoacusia. Non ci sento bene: cosa devo fare? Dopo i 60 anni di età è fisiologico subire un progressivo deterioramento della funzione uditiva a partire dalla frequenze acute, dovuto all’invecchiamento delle strutture neurosensoriali dell’orecchio interno.

Generalmente l’ipoacusia non è un processo improvviso, si instaura in modo lento e progressivo e può comportare una compromissione più o meno accentuata della capacità uditiva con ripercussioni sulla vita sociale e di relazione.

Non è infrequente registrare una sorta di assuefazione che ne impedisce il riconoscimento cosciente.

Quali sono i sintomi più comuni cui prestare attenzione?

  • Errori di comprensione nella conversazione
  • Necessità di farsi ripetere le frasi
  • Necessità di alzare il volume della televisione/radio
  • Difficoltà di capire i bambini (perché hanno la voce più squillante)
  • Difficoltà nelle relazioni interpersonali: se più persone parlano insieme, se una conversazione avviene nel traffico, o in auto, o in ristoranti affollati.

Se una persona è interessata da uno o più di questi fenomeni è necessario valutare la reale capacità uditiva sottoponendosi ad una visita specialistica otorinolaringoiatrica e ad un esame audiometrico.

La visita, oltre ad una raccolta anamnestica di informazioni su patologie pregresse dell’orecchio, esposizione lavorativa o ludica al rumore, caratteristiche del fastidio uditivo (ci sono anche fischi o ronzii associati ?) consiste in una indagine otoscopica.

Utilizzando apposito strumento dotato di luce concentrata ed una amplificazione dell’immagine si osserva il condotto uditivo e l’aspetto della membrana timpanica.

L’esame consente innanzitutto di accertare che non vi siano impedimenti all’esecuzione del test audiometrico e cause esterne che possano comunque essere responsabili di un calo uditivo, quali tappi di cerume, infezioni dell’orecchio esterno, dermatiti etc.

La visualizzazione della membrana timpanica e la caratteristica di riflessione della luce dell’otoscopio ci può rivelare un quadro di normalità (triangolo luminoso), o di opacamento del timpano, segni di versamento catarrale, una posizione alterata (membrana retratta, estroversa, indice di una disfunzione della tuba di Eustachio) o segni di patologie pregresse (perforazione, cicatrici) o in atto (otite).

Ipoacusia

La prova audiometrica di base si chiama AUDIOMETRIA TONALE

In ambiente silenzioso isolato dalla rumorosità esterna (cabina silente) vengono inviati in cuffia al soggetto da esaminare dei suoni a diverse intensità ed a diversa frequenza (da 125 Hz a 8000 Hz) per ciascun orecchio. Il soggetto risponde mediante un pulsante segnalando ogni volta che percepisce il suono. Quello che si ricerca è la minima intensità alla quale il soggetto percepisce il suono per ciascuna frequenza e per ciascun orecchio.

Ipoacusia  Ipoacusia
Cabina silente ed audiometro . Studio Clinica Quisisana

Viene pertanto costruito un grafico in cui sono evidenziate in ascissa le frequenze ed in ordinata le intensità in dB alle quali il soggetto percepisce il suono inviato per via aerea, distinguendo con simboli diversi destra (-O-) e sinistra ( -X-) .

L’esame si completa somministrando con le stesse modalità i suoni appoggiando un vibratore all’osso dietro l’orecchio.
Il suono in tal modo bypassa l’apparato di trasmissione dell’orecchio (membrana timpanica, catena degli ossicini) e va direttamente a stimolare la parte neurosensoriale dell’orecchio interno.

Ipoacusia
Es. Audiometrico tonale: ipoacusia mista destra in caduta sui toni acuti

Il grafico così costruito è in grado di valutare e quantificare la perdita uditiva, frequenza per frequenza, e di differenziare la percezione per via ossea (solo la parte neurosensoriale) e quella globale (apparato di trasmissione dell’orecchio medio – cellule neurosensoriali dell’orecchio interno e nervo acustico nel tronco encefalo e aree uditive nel lobo temporale del cervello).

Potremmo definire l’ipoacusia in tre tipi: TRASMISSIVA – MISTA – NEUROSENSORIALE

In un approfondimento successivo verrà illustrato il significato dei diversi tipi di ipoacusia e quali sono gli ulteriori accertamenti audiologici da effettuare.

Se ci senti meno e vuoi valutare il tuo udito prenota una visita con esame audiometrico presso lo studio della Clinica Quisisana

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

Acido Folico: i folati aiutano ad avere un udito migliore

Dieta sana diminuisce il rischio di sordità nelle donne

Difficoltà uditive per gli anziani in ambulatorio

Perdita di udito da esposizione a rumore: una patologia prevenibile

Perdita di udito sensorineurale improvvisa e fattori predittivi di recupero

Perdita uditiva e modificazioni nel cervello

Ipoacusia Improvvisa: Emergenza Otorinolaringoiatrica

Udito a rischio per gli asciugamani ad aria

Udito: un’iniezione “di geni” può ripristinarlo

Giochi al computer aiutano a migliorare l’Udito negli over 70

Articoli Correlati

Prof. Maurizio G. Vigili

OTORINOLARINGOIATRIA

Clicca qui per visitare il mio profilo

Prenotazione Rapida

Hai la necessita di prenotare velocemente una visita con il prof. Maurizio Giovanni Vigili

Articoli Correlati