La perdita uditiva causa modificazioni immediate nel cervello. Uno studio dell’Università del Colorado coordinato dalla professoressa Anu Sharma ha dimostrato che anche una minima perdita uditiva provoca modifiche nell’attività del nostro cervello.
Già dopo tre mesi i sensi della vista e del tatto cominciano a divenire predominanti.
Peggiore è la comprensione del linguaggio più gli altri sensi prendono il sopravvento.
E’ stato anche riscontrato nelle persone ipoacusiche un aumento di attività a carico del lobo frontale, dove si trova la memoria di lavoro.
Le persone con perdita uditiva, da lieve a profonda, sono quindi più concentrate e si stancano più velocemente.
“Nella ricezione degli stimoli uditivi si riscontra un carico cognitivo maggiore continuo ed un più ampio uso di risorse cerebrali”, spiega la Sharma.
Un altro studio dimostra anche che l’uso degli apparecchi acustici, già dopo soli 30 gg modifica le aree uditive della persona ipoacusica al pari di quelle di una normoudente.
Lo studio sottolinea, inoltre, l’importanza di adattare al meglio l’apparecchio acustico all’utilizzatore e la necessità di indossarlo continuativamente.
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