Perdita di udito da esposizione a rumore: una patologia prevenibile. Un recente studio danese si è proposto analizzare i livelli di rumore industriali attualmente presenti in Danimarca, nonché l’uso dei dispositivi per la protezione dell’udito (HPD), nell’arco di un periodo di 10 anni, analizzando l’associazione fra rumore lavorativo e modificazione delle soglie uditive nello stesso periodo.
Sono stati presi in considerazione 554 lavoratori, 271 dei quali sono stati monitorati per l’intero periodo. Nell’arco dei 10 anni considerati, i livelli medi di rumore sono diminuiti da 83,9 dB ad 82,8 dB, e, nei lavoratori esposti a più di 85 dB, l’impiego degli HPD è aumentato dal 70,1% al 76,1%.
E’ stata riscontrata una debole ma statisticamente significativa correlazione fra una maggiore esposizione cumulativa al rumore ambientale ed un peggioramento uditivo. La perdita uditiva risultava aumentata con il primo anno di esposizione al rumore, ma il rischio era realmente significativo soltanto nei soggetti in cui la prima esposizione era avvenuta prima degli anni ’80.
La diminuzione dei livelli industriali di rumore, l’incremento dell’uso degli HPD e l’assenza di un impatto negativo sulle soglie uditive da parte degli attuali livelli di rumore ambientale industriale riportata nello studio, dimostrano il successo dell’implementazione dei programmi danesi di conservazione dell’udito. (Noise Health. 2017; 19: 103-11. )