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Immunoterapia e Carcinomi della Testa e del Collo

Immunoterapia: una speranza nel trattamento dei Carcinomi della Testa e del Collo recidivati a Trattamento Radiochemio. Nel corso dell’ultimo ASCO 2019, il meeting dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) sono stati presentati diversi lavori nel campo dell’Immunoterapia nel trattamento dei Carcinomi squamosi della Testa e del Collo.

L’immunoterapia sta emergendo come un trattamento efficace nei pazienti con malattia ricorrente metastatica, tendenzialmente in seconda linea dopo il fallimento del trattamento con platino, laddove non esistono terapie alternative efficaci e la prognosi risulta spesso infausta, a breve termine.

La positività per PD-L1 pare predire una risposta e un buon outcome dei pazienti che ricevono immunoterapia.

Lo studio Keynote-048 ha mostrato un aumento della sopravvivenza globale nella monoterapia con pembrolizumab.

Si tratta di uno studio di fase III in cui sono stati reclutati 495 pazienti con carcinoma a cellule squamose della cavità orale, orofaringe, ipofaringe o laringe che hanno avuto recidiva o malattia progressiva dopo aver ricevuto un regime contenente platino.

I pazienti sono stati randomizzati a pembrolizumab 200 mg ogni 3 settimane per 24 mesi (n=247 pazienti) o a un farmaco a scelta del medico tra metotrexate(n=65), docetaxel (n=110) o cetuximab (n=73).

Tra i criteri di eligibilità anche il valore di PD-L1 superiore al 50% e lo stato di HPV.

Il trattamento è proseguito fino a confermata malattia progressiva o tossicità intollerabile.

E’ stata registrata una riduzione del rischio di morte nel 19% (HR 0,81; p=0,0204).

Al follow-up mediano di 7,3 mesi si sono registrati un tasso di risposta più elevato (14,6% vs 10,1%) e una risposta mediana più duratura (18,4 mesi vs 5 mesi) nel gruppo pembrolizumab.

Gli eventi indesiderati di grado 3 o superiore, correlati alla terapia, sono stati meno numerosi nel gruppo trattato con l’immunoterapia che in quello con terapia standard.

Le conseguenze indesiderate dei farmaci immunoterapici sono generalmente lievi e non molto frequenti, ma quando si presentano possono essere rilevanti e persino letali, se non vengono riconosciute e trattate tempestivamente .

I più comuni effetti collaterali interessano la pelle (rash cutaneo e prurito), l’apparato gatrointestinale (colite e diarrea), i polmoni (polmonite interstiziale), il fegato (epatite), il sistema endocrino (ipofisite, ipotiroidismo, ipertiroidismo, insufficienza surrenalica, diabete), i reni (nefrite e disfunzione renale).

In conclusione lo studio  KEYNOTE-048 ha dimostrato come il pembrolizumab, possa entrare a pieno titolo tra i trattamenti dei tumori della testa e del collo recidivati e metastatici anche in prima linea.

La definizione del ruolo della combinazione tra pembrolizumab e chemioterapia dovrà essere oggetto di ulteriore valutazione e discussione poiché i dati ad oggi presentati non sono ancora così definiti come quelli relativi alla monoterapia.

Il pembrolizumab è attualmente approvato in 61 Paesi del mondo, come trattamento di seconda linea del carcinoma a cellule squamose della testa e del collo recidivato o metastatico.

KEY WORDS: Antineoplastic agents; Head and neck neoplasms; Human papilloma viruses; Squamous cell carcinoma; Tumor antibodies
BIBLIOGRAFIA
1) Doescher J. Busch CJ. Wollenberg B., Dietz A., Würdemann N. Schuler P. Hoffmann TK. Laban S.Immunotherapy for head and neck cancer: Highlights of the 2019 ASCO Annual Meeting 2019 Oct 14. doi: 10.1007/s00106-019-00761-8. [Epub ahead of print]
2) Soulieres, C.Le Tourneau, J.Dinis., L.Licitra , M.Ju Ann, E.W.Cohen et al . Pembrolizumab versus methotrexate, docetaxel, or cetuximab for recurrent or metastatic head-and-neck squamous cell carcinoma (KEYNOTE-040): a randomised, open-label, phase 3 study The Lancet VOLUME 393, ISSUE 10167, P156-167, JANUARY 12, 2019
3) Cohen EEW,  Machiels JPH,  Harrington KJ et al. KEYNOTE-040: A phase III randomized trial of pembrolizumab (MK-3475) versus standard treatment in patients with recurrent or metastatic head and neck cancer. Journal of Clinical Oncology 2015;33:15_suppl.

Per ulteriori approfondimenti si possono consultare anche i seguenti link:

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