Il Chilotorace: Complicanza rara ma pericolosa dello Svuotamento latero cervicale. Il chilotorace è una rara complicanza dello svuotamento latero cervicale (incidenza 1-10’%) potenzialmente responsabile di complicanze gravi per l’apparato cardiorespiratorio e per le conseguenze metaboliche (perdita di proteine, vitamine , grassi e linfociti) .
È dovuto alla presenza di liquido chiloso nello spazio pleurico soprattutto nel lato sinistro (75-92% dei casi), dove si trova il dotto toracico.
Questa complicanza si verifica generalmente fra il primo ed il terzo giorno postoperatorio ed è dovuta alla rottura del dotto toracico con fuoriuscita di linfa che drena ampiamente dai tubi di drenaggio cervicali (400-600 cc per 8 h).
La causa può essere direttamente iatrogena per lesione chirurgica del dotto toracico e comunque secondaria all’aumento pressorio intraluminale legato alla sua legatura.
L’accumularsi del chilo nel mediastino può causare compressione del polmone sottostante con dispnea, tachipnea, fino a marcato distress respiratorio.
La reazione cutanea locale (edema, indurimento, eritema) dovuto al pH alcalino del chilo e alle sostanze vasoattive rilasciate dai linfociti) più dar luogo a necrosi della cute, esposizione della carotide ed eventuale rottura o ad accumulo del liquido chiloso nella cavità pleurica
In presenza di questi sintomi una RXgrafia del torace, e ancora meglio una TAC del mediastino evidenziano sede ed entità del versamento e lo stato di collasso polmonare.
TC del collo in proiezione assiale: si evidenzia il versamento alla base del collo con depiazzamento della trachea e versamento pleurico (Foto MG Vigili)
Se la sintomantologia è modesta e la perdita chilosa contenuta, è generalmente sufficiente una terapia medica , considerando che la chiusura spontanea del dotto toracico avviene in circa il 50% dei casi.
Il paziente viene alimentato con nutrizione parenterale totale e viene somministrata Octreotide sottocutanea.
Sulla regione sovraclaveare viene praticata una medicazione compressiva.
La terapia chirurgica è indicata quando il drenaggio di linfa è maggiore di 1,5 litri al giorno; oppure > di 1 l al giorno per più di 5 gg o se la perdita chilosa dura oltre 2 settimane.
Il trattamento consiste nella revisione della ferita chirurgica con identificazione e legatura della fistola con filo di Vycril 3-0.
Per agevolare la visione della fistola si suggerisce di somministrare attraverso il sondino naso gastrico pasto cremoso che stimola la fuoriuscita di chilo lattiginoso; di posizionare il paziente in Trendellemburg e di chiedere all’anestesista di applicare una pressione positiva prolungata .
Nella esperienza personale copro sempre la sutura con emostatico riassorbibile (Surgicel®) e tessuto adiposo prelevato dall’addome e fissato con colla di fibrina (Tissucol®) e fibrillar Cellulose Oxidise (Tabotamp®) .
Occasionalmente può essere utile posizionare un lembo muscolare sulla sede di chiusura della fistola per aumentare la pressione e favorire la tenuta della chiusura.
I muscoli possono essere utilizzati sono stenocleidomastoideo; sternoioideo peduncolato superiormente e l’elevatore della scapola.
Altri hanno usato un lembo di muscolo gran pettorale.
Un tubo di aspirazione a bassa pressione viene posizionato nella sede della revisione chirurgica per consentire di valutare se la chiusura chirurgica ha avuto successo.
Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:
Octreotide nel trattamento della Fistola Chilosa
Anatomia Chirurgica dello Svuotamento Latero Cervicale