Le vertigini in età pediatrica. La segnalazione di vertigini o fenomeni di instabilità posturale si possono verificare nei bambini o nei ragazzi in età adolescenziale e meritano attenta valutazione per differenziare un disturbo vestibolare da fenomeni extravestibolari come l’epilessia o tumori endocranici.
L’incidenza di disturbi vertiginosi nei bambini è stata valutata nella maggior parte degli studi intorno al 10%.
La prevalenza aumenta con l’età, dal 4.1% per i bambini di 3-5 anni, al 7.5% per i ragazzi compresi fra 15 e 17 anni.
Nel complesso emerge come il 5-10% dei bambini presenta almeno un episodio di vertigine prima dei 10 anni, il 10% di questi ha almeno un episodio/anno e nel 51.5% l’intensità della vertigine è tale da bloccare l’attività.
Nel 25%-50% dei casi circa si associa ad una forma di emicrania (emicrania vestibolare con manifestazione di intensa cinetosi già a partire dai 2-3 anni e familiarità di emicrania in oltre il 70%).
Da diversi lavori inerenti la presenza di vertigine in età infantile, emerge come le principali cause siano: otiti (24%), la vertigine parossistica, (18%), l’emicrania (17%) ed i traumi cranici 14%) e la vertigine psicogena,un quadro comune soprattutto nelle adolescenti in cui vertigini e capogiri mostrano comorbidità psichiatrica e somatizzazione.
Rare sono la malattia di Menière ad insorgenza precoce od il neurinoma dell’acustico.
La valutazione delle vertigini nei bambini richiede:
- l’utilizzo di un questionario anamnestico per la raccolta completa della storia clinica e dei sintomi lamentati
- Un esame audio-impedenzometrico completo
- Test della funzionalità vestibolare, selezionati ed effettuati in base all’età del paziente e del grado di collaborazione. Tali esami vanno fatti in ambito specialistico con personale medico e tecnico esperto.
- In casi selezionati possono essere aggiunti l’elettroencefalogramma, test ematologici e diagnostica per imaging (RM –TC)
Il trattamento delle vertigini in età pediatrica è strettamente dipendente dalla identificazione della etiologia e deve essere attentamente ponderato.
Il primo provvedimento è eliminare eventuali fattori scatenanti i sintomi (problemi oculari, affaticamento, stress etc), rassicurare genitori e bambino sulla trascurabile probabilità di patologie gravi all’origine dei disturbi, formulare prescrizioni farmacologiche mirate e solo se strettamente indispensabili suggerendo precocemente l’attuazione di un idoneo atteggiamento comportamentale e riabilitativo.
Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:
Vertigine Parossistica Posizionale Benigna da otoliti (VPPB)
Vertigine da otoliti ( VPPB): le Manovre Liberatorie
Vertigine da otoliti ( VPPB): le Manovre Diagnostiche
Trattamento Sindrome di Menière
Ipoacusia. Non ci sento bene: cosa devo fare?
Ipoacusia: gli Esami di Secondo Livello
Otiti medie acute e croniche: complicanze
Otite media cronica del bambino
Otite media con versamento: gene della mucina connesso a perdita di udito