Cosa influenza il Microbiota orale? Analogamente al microbiota intestinale anche il microbiota orale sembrerebbe avere un ruolo importante nell’insorgenza e prevenzione delle malattie strettamente correlate al tratto oro-faringeo.
Il microbiota orale, nel dettaglio, può esser classificato in “microbiota del core”, al quale appartengono le specie comuni a tutti gli individui sani, e “microbiota variabile” composto invece da tutti quei batteri altamente differenti da soggetto a soggetto in quanto più sensibili a fattori esterni. Tra i batteri complessivamente più rappresentati, e quindi inclusi nel core, troviamo Streptococcus, Prevotella, Haemophilus, Rothia, Veillonellaceae, Neisseria, Fusobacterium e Porphyrin. Un microbiota orale ben bilanciato è fondamentale nel prevenire l’insorgenza di patologie del cavo orale, ma sono solo.
Dieta, stile di vita, antibiotici e condizione sociale sono i fattori ambientali che più di ogni altri influenzano la sua composizione e funzionalità.
Dal punto di vista dietetico, al fine di mantenere l’omeostasi batterica orale, le evidenze suggeriscono di privilegiare fibre e prodotti caseari, rispetto ad alimenti ricchi in grassi, zuccheri e vitamine.
Il fumo di sigaretta altera l’omeostasi del microbiota orale promuovendo non solo cambi di espressione delle specie commensali (batteri come Nesseira subflava e Corynebacterium sono ridotti nei fumatori) ma apportandovene di nuove dall’esterno ( Bacillus spp. e Clostridium spp. ad esempio, sono in grado di sopravvivere al processo di bruciatura del tabacco) .
L’assunzione di alcool ha dimostrato di incrementare la presenza di batteri Gram+ tra i quali S. mutans e, parallelamente, di inibire l’attività dei fusobacteria a causa di un aumento delle concentrazioni di acetaldeide tossica. Impurità, contaminanti, prodotti della fermentazione e distillazione possono inoltre causare cambiamenti dell’ambiente orale compromettendo determinate specie batteriche.
Tra gli Antibiotici, Azitromicina, amoxicillina, clindamicina e ciprofloxacina sono tra i farmaci a maggior impatto nei confronti del microbiota orale comportando un complessivo e rapido decremento di actinobacteria a livello della gola. Sono stati inoltre registrati cambiamenti di funzionalità batterica. Anche dose, via di somministrazione, durata dell’esposizione ed il livello di resistenza sviluppato vanno ad influenzare il microbioma .
Le conoscenze su come lo stato sociale possa incidere sul microbiota è ancora carente. Alcuni studi tuttavia riportano come persone benestanti presentino maggiori livelli di Megasphaera micronuciformis, Veillonella atypical, Veillonella parvula, Rothia mucilaginosa, Prevotella histicola, Fusobacterium periodontium, Granulicatella adiacens e Tannerella forsythia mentre, al contrario, il microbiota orale di persone in condizioni meno agiate sia caratterizzato da Aggregatibacter segnis, Achromobacter xylosoxidans e Neisseria cluster II. La principale spiegazione di questi differenti profili batterici sarebbe da ricondurre alle diverse scelte alimentari e abitudini, anche igieniche, dettate da risorse economiche non comparabili.
Le Donne in gravidanza, durante i primi mesi, mostrano una maggiore espressione di P. gingivalis e Aggregatibacter actinomycetemcomitans nel solco gengivale , mentre la Candida è più frequente nell’ultimo trimestre. Di contro, nel periodo post-partum la conta batterica va a ridursi considerevolmente, coinvolgendo la gran parte delle specie.
Modificato da : www.microbiota.it
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