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Frattura del Pavimento Orbitario

Frattura del Pavimento Orbitario: Tecnica Video assistita e Ricostruzione con Cartilagine settale. Il video mostra un caso di frattura multipla postraumatica del pavimento orbitario, della parete mediale dell’orbita e delle ossa nasali.

Il paziente presentava diplopia con limitazione della motilità oculare sinistra nello sguardo verso l’alto. Come si evidenzia dallo studio TC nelle proiezioni coronali e sagittali ed assiali a livello del pavimento orbitario vi è   fuoriuscita del grasso ed impegno del muscolo retto inferiore nella rima di frattura. La lamina papiracea appare interrotta in più punti ma senza sconfinamento del grasso periorbitario. L’intervento si impone con carattere di urgenza per evitare l’incarceramento ed il danno funzionale del muscolo retto inferiore.

L’incisione viene fatta a livello della rima palpebrale inferiore, scollando il muscolo orbicolare e raggiungendo il piano osseo del margine infraorbitario. Da questo punto in poi l’intervento continua sotto controllo endoscopico utilizzando ottica 0°. La spatola malleabile contiene delicatamente il globo oculare e viene condotto uno scollamento sottoperiosteo fino ad esporre l’ampia breccia di frattura. Si apprezza lo sfondamento completo di parte del pavimento osseo nel seno mascellare con la fuoriuscita del grasso intorno al muscolo medialmente alla fessura orbitaria inferiore. Prima di definire i limiti della frattura viene condotta l’emostasi con pinza bipolare della arteria infraorbitaria che decorre nel piano del pavimento. Viene prelevato il setto cartilagineo e modellato per la chiusura della breccia del pavimento, dopo aver delicatamente esposto i limiti della frattura ed evidenziati i piani di appoggio deputati a sostenere il segmento settale. Una volta posizionato il setto viene sollevato per assicurarsi che il grasso periorbitario sia stato completamente mobilizzato dal seno mascellare e rientrato nello spazio orbitario. La spatola che aveva sorretto e spostato l’occhio durante la manovra di chiusura della breccia viene spostata ed il grasso orbitario si riappropria della sede naturale, mantenendo nella corretta posizione il segmento cartilagineo settale. Completate le suture, viene esplorata per via nasale la parete mediale dell’orbita constatando l’assenza di estrusione del grasso. E’ sufficiente tamponare la fossa nasale coinvolta.

Il controllo TAC A 24 ore evidenzia in proiezione coronale e sagittale la chiusura della comunicazione orbito mascellare, il corretto posizionamento della cartilagine settale, l’assenza di incarceramento del muscolo retto inferiore ed il riallineamento delle ossa nasali. L’assenza di diplopia e la riacquistata motilità oculare confermavano dal punto di vista clinico il buon risultato della ricostruzione effettuata.

La scelta della cartilagine settale nella ricostruzione del pavimento orbitario rappresenta una soluzione semplice, di facile esecuzione e priva dei rischi di complicanze legate all’uso di tessuto eterologo. L’ausilio delle fibre ottiche permette inoltre un miglior controllo della frattura e dei tessuti coinvolti contribuendo a diminuire i tempi chirurgici ed a migliorare il corretto posizionamento del materiale scelto per la ricostruzione del pavimento orbitario.

 

 

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