Prevenire l’esposizione al rumore salva l’udito. L’OMS stima che più di 1 miliardo di giovani rischiano una perdita permanente dell’udito, spesso inconsapevolmente, ascoltando musica ad alto volume per lunghi periodi di tempo.
Negli ultimi decenni si è osservato che, fin dalla nascita, i neonati assistiti nelle unità di Terapia Intensiva Neonatale (TIN) hanno una probabilità significativamente maggiore di sviluppare una grave ipoacusia, non solo a causa delle loro condizioni cliniche (prematurità, iperbilirubinemia etc), ma anche per l’esposizione agli elevati livelli di rumore nelle TIN ( fino a 120 dB).
Sono questi due esempi di come siano oggi da considerare aumentati i rischi per i giovani di diventare sordi o comunque ipoacusici nel corso della vita.
Le altre situazioni che presentano un rischio per l’udito includono:
a) gli ambienti professionali. L’ Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro stima che il 25-35% dei lavoratori europei sia esposta ad alti livelli di rumore per un quarto del periodo lavorativo;
b) gli ambienti ricreativi. Si è calcolato che il range di volume di un tipico ascoltatore di musica con cuffie/auricolari sia compreso fra 75 e 105 dB. Gli ascoltatori che fanno regolarmente uso di dispositivi audio portatili personali (cuffie/auricolari) in 15 minuti di musIca a 100 dB possono esporsi allo stesso livello sonoro a cui si esporrebbe un lavoratore industriale in una giornata di lavoro di 8 ore a 85 dB;
c) i fattori ambientali. Nella classifica dei rumori a cui le persone sono esposte più di frequente e che provocano maggior fastidio i primi posti sono occupati da suoni provenienti dall’esterno: strada e trasporti pubblici ( 83%) seguiti da musica,TV e radio a tutto volume ( 42%), dalle conversazioni fra gruppi di persone (28%) e dagli elettrodomestici di casa (20%) .
L’esposizione prolungata a suoni forti danneggia le cellule neurosensoriali dell’orecchio interno a livello della coclea con un meccanismo dose-risposta, vale a dire che più grande è la quantità di esposizione e maggiore risulta l’impatto.
Il livello raccomandato di esposizione al suono è inferiore a 80 dB per un massimo di 40 ore a settimana.
L’udito può essere protetto adottando semplici misure:
– abbassare il volume del suono dei dispositivi audio-personali mantenendolo sotto 80 dB o comunque al di sotto del 60% del volume massimo. Molti dispositivi sono dotati di applicazioni per la preregolazione del volume massimo erogato;
– utilizzo di auricolari accuratamente montati: auricolari e cuffie ben adattati consentono di ascoltare distintamente la musica a livelli di volume più bassi, perchè escludono i rumori di fondo (ad esempio in treno od in aereo);
Nei luoghi di lavoro o quando si frequentano locali notturni, discoteche, bar, eventi sportivi ed altri luoghi rumorosi è opportuno:
– utilizzo regolare dei tappi per le orecchie che possono ridurre l’esposizione di 5-45 dB a seconda del tipo;
– mantenersi a distanza dalle sorgenti sonore, come ad esempio gli altoparlanti per ridurre la quantità di energia sonora di esposizione;
– ridurre il tempo minimo trascorso in ambienti rumorosi e quello dedicato all’ascolto dei dispositivi audio-personali;
– fare brevi pause lontano dai suoni forti aiuta le cellule sensoriali a riprendersi dall’affaticamento causato dall’esposizione a rumore;
– monitorare l’esposizione personale al suono utilizzando delle applicazioni per gli smartphone;
– utilizzare smartphone che includono un ascolto sicuro integrato.
I programmi di conservazione dell’udito sono stati attuati in molti paesi europei dall’inizio del 2000 ed è stato segnalato comunque un calo di incidenza della perdita di udito indotta dal rumore professionale negli ultimi anni.
Da: L’AUDIOPROTESISTA N 58, 2021 (modificato)
Per ulteriori approfondimenti, si può leggere il seguente articolo
Perdita di udito da esposizione a rumore: una patologia prevenibile