Uso degli antibiotici ed antibioticoresistenza: studio sui pazienti ambulatoriali della regione Lombardia. In Europa si stima che più di 670.000 infezioni all’anno siano dovute all’antibiotico resistenza e che 33.000 persone all’anno muoiano a causa di queste infezioni.
In questa classifica l’Italia è al primo posto con circa 11.000 morti. Escherichia coli (44.2%) è il batterio più resistente, seguito da Staphylococcus aureus (20.6%) e da Klebsiella pneumoniae (11.3%).
Nel 2019, il 57% di Escherichia coli isolati era risultato resistente ad almeno ad uno dei farmaci antimicrobici, in particolari ad amminopenicilline (57%), fluorochinoloni (24%) e terza generazione di cefalosporine (15%).
L’antibioticoresistenza ha inoltre un notevole impatto economico per i servizi sanitari delle regioni europee, stimato in circa 1.1 bilioni di euro tra il 2005 e il 2015.
Per sconfiggere l’antibiotico resistenza, nel 2017 la Commissione Europea ha deciso un Piano d’Azione per la Salute da applicare negli Stati dell’Unione.
Uno studio italiano ha valutato il cambiamento nell’utilizzo degli antibiotici nei pazienti ambulatoriali residenti in regione Lombardia (età =/> 40 anni) nel periodo 1 Gennaio 2000 – 31 Dicembre 2019.
Uso degli antibiotici ed antibioticoresistenza
E’ stata utilizzata la banca dati amministrativa del farmaco della regione Lombardia, che memorizza tutte le prescrizioni di farmaci effettuate dai medici di medicina generale ai pazienti ambulatoriali che vivono nella regione, fornite gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale e distribuite tramite le farmacie italiane territoriali.
Tra il 2000 e il 2018 c’è stato un aumento dell’uso di antibiotici, seguito da una diminuzione nel 2019.
Ciascun paziente ha ricevuto tra il 2000-2019 una media di 1.5±0.9 – 0.14±4.0 antibiotici.
Le donne, con età tra i 40-69 anni, hanno avuto costantemente più prescrizioni dei maschi nel tempo, soprattutto di chinoloni e penicilline.
In generale, le penicilline sono gli antibiotici più prescritti nei giovani, mentre i chinoloni sono prescritti nella popolazione più anziana.
La prevalenza di prescrizione di penicilline con inibitori della beta-lattamasi è aumentata dal 14.1% nel 2000 fino al 32.2% nel 2015.
L’andamento è diminuito nel tempo fino ad un aumento drastico nel 2019 (38.6%).
Uso degli antibiotici ed antibioticoresistenza
In particolare l’associazione amoxicillina/acido clavulanico, ha avuto la più alta prevalenza di prescrizione.
La prevalenza dell’uso di cefalosporine di terza e quarta generazione è gradualmente duplicata dal 7.2% nel 2000 al 15% nel 2019.
La prescrizione generale di fluorochinoloni è aumentata leggermente nel tempo ma è diminuita molto velocemente nel 2019 (19%) rispetto al 2018 (25.7%).
Lo scenario mondiale più preoccupante è la crescente resistenza agli antibiotici di seconda e terza linea, che rappresentano l’ultima linea di difesa per le infezioni batteriche.
Per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha raggruppato gli antibiotici in 3 categorie, “Access”, “Watch” e “Riserve” per guidare la prescrizione e ridurre il rischio sia di reazioni avverse che lo sviluppo di resistenza batterica.
Pur con alcune limitazioni (antibiotici venduti senza prescrizione, variabilità socio-culturali, reddito e sistemazione abitativa dei pazienti, o l’assenza di antibiogramma) questo è il primo studio che valuta l’utilizzo degli antibiotici in un arco di 20 anni in Italia.
BIBLIOGRAFIA
Carlotta Franchi, Sara Mandelli, Ida Fortino, Alessandro Nobili. Antibiotic use and associated factors in adult outpatients from 2000 to 2019. Pharmacol Res Perspect.2021 Dec; 9(6):e00878. Doi: 10.1002/prp2.878.
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