Sintomi molto frequenti quali disfonia (71-92%), tosse secca stizzosa (44-51%), frequente necessità di schiarirsi la voce (42-50%), globo faringeo (33-47%) o disfagia (27%) dipendono da una infiammazione della gola da reflusso acido.
Basta infatti un singolo episodio di esposizione all’acido (pH<4) a livello della mucosa faringo-laringea (pH >7) nelle 24 ore per provocare sintomi da reflusso e 3 episodi di reflusso la settimana sono sufficienti a causare un danno alla mucosa laringea. La patologia di cui trattiamo si definisce REFLUSSO FARINGO LARINGEO. Può coesistere con il reflusso gastro esofageo comunemente inteso, ma è di fatto una entità autonoma.
Belafsky nel 2008 ha ideato un questionario (RSI ) che può far sospettare una patologia da reflusso. Se lo score è maggiore di 12 il sospetto è fondato.
La diagnosi viene fatta con una fibrolaringoscopia effettuata dallo specialista otorinolaringoiatra.
I segni tipici che devono essere ricercati e che consentono di fare la diagnosi in quanto espressione del contatto della mucosa faringo-laringea con l’acido sono:
- A) Presenza di una patina bianca puntiforme sulla base della lingua e/o ipertrofia della tonsilla linguale.
- B) Edema ed iperemia della mucosa della commissura posteriore
- C) Edema sottoglottico e/o Obliterazione del Ventricolo di Morgagni
- D) Granuloma o iperemia del terzo posteriore della corda vocale
Lo specialista da’ un punteggio di gravità ai quadri individuati (Reflux Finding Score)
I danni alla mucosa sono dovuti alla all’azione diretta dell’acido gastrico e della pepsina attivata dal pH basso sul fragile epitelio cilindrico pseudostratificato (pavimentato solo in alcuni punti contro i 30 strati di pavimentazione nella mucosa esofagea) della faringe e laringe.
E’ stata documentata un azione peggiorativa del reflusso acido sulla ipertrofia adenotonsillare, sulle otiti medio secretive nella prima infanzia, sulla sinusite cronica, infiammando la mucosa nasale ed occludendo le unità ostio meatali. Sulla correlazione fra Reflusso Faringo-laringeo e Tumori della Laringe non ci sono ancora studi prospettici controllarti che abbiano definito il reflusso come fattore di rischio indipendente (senza fumo o alcool). Vi sono però diversi studi che dimostrano come il 62-85% dei pazienti affetti da Carcinoma della laringe abbiano anche un reflusso faringo-laringeo e/o gastroesofageo.
Una volta fatta la diagnosi di infiammazione da RFL, il PPI test, vale a dire la somministrazione per 4-6 settimane di inibitori di pompa protonica ad alto dosaggio che limitino la produzione di succo gastrico acido, ci da’ informazioni attendibili sulla genesi dell’infiammazione e sulla responsività del soggetto. In tal caso la terapia va continuata per altre 8 settimane.
Dieta e altri farmaci che tamponano l’acidità soprattutto notturna devono accompagnare l’uso degli inibitori di pompa protonica .
Rimangono aperti tanti interrogativi (lunghezza della terapia, quali indagini strumentali per obiettivare il reflusso soprattutto nei pazienti non responder, se e quando coinvolgere il gastroenterologo e fare una gastroscopia) che indicano chiaramente come un approccio multidisciplinare sia la carta vincente per trattare bene questa patologia cronica, così frequente.