Una maggiore esposizione alla luce solare durante il giorno e una riduzione della luce durante la notte sono fondamentali per un “modello” di sonno salutare, perché aiutano a regolare l’orologio biologico circadiano.
È quanto scrivono su Sleep Health Mariana Figuero e colleghi del Lighting Research Center presso il Rensselaer Polytechnic Institute di Troy di New York.
Per studiare il rapporto tra illuminazione dell’ambiente di lavoro e ciclo sonno-veglia nello studio sono stati reclutati gli impiegati di cinque edifici governativi degli Stati Uniti. Ai 109 dipendenti sono stati forniti di dispositivi che misuravano l’esposizione a varie fonti di luce durante il giorno. L’esperimento è stato condotto in estate, ma 81 partecipanti lo hanno ripetuto anche d’inverno. Gli impiegati sono stati invitati a riportare i loro tempi di sonno e sveglia e a completare dei questionari sulla loro qualità dell’umore e del sonno, alla fine di ogni periodo di studio. I ricercatori hanno così evidenziato che le persone che sono state esposte a maggiori quantità di luce solare durante le ore del mattino, tra le 8 e le 12, si sono addormentate più rapidamente di notte e hanno avuto meno disturbi del sonno notturno rispetto a quelli esposti a luci deboli di mattina. Inoltre coloro che maggiormente godevano della luce al mattino erano anche meno inclini a segnalare sintomi di depressione e stress.
Fonte: Reuters Health 2017
Dovrebbero riflettere gli architetti che progettano le postazioni di lavoro molto spesso in ambienti senza la luce del sole . Questo vale purtroppo anche per i medici negli Ospedali che dormirebbero meglio se avessero studi ed ambulatori con le finestre e sale operatorie non oscurate