“L’incremento di neoplasie del distretto testa-collo associate ad HPV rende il ruolo dello specialisti otorinolaringoiatra importante nel counseling dei pazienti riguardo alle malattie sessualmente trasmesse”.
E’ quanto afferma in una intervista il dott. Andrew G. Shuman, assistant professor nel Department of Otolaryngology—Head and Neck Surgery of University Michigan Medical School, Ann Arbor. E’ un dato di fatto che la presentazione del carcinoma orofaringeo sia cambiata e la percentuale di casi collegati al virus HPV è passata dal 40% del 2000 ad oltre il 70% del 2009 ed è in costante aumento. I soggetti esposti a maggior rischio sono i maschi che non usano protezione durante l’attività sessuale e che hanno avuto nel corso della vita un elevato numero di partner sessuali e che praticano abitualmente sesso orale. Abuso di fumo e alcool risultano spesso modesti. L’ HPV è sicuramente trasmesso per contagio sessuale, anche se diversi studi dimostrano come il periodo di latenza fra il contagio iniziale da HPV e la presentazione iniziale del tumore orofaringeo sia calcolato in decenni.
Nel 77% dei casi il sintomo di esordio è una tumefazione dei linfonodi del collo associata a mal di gola. Il tumore orofaringeo HPV correlato si comporta diversamente da quello non HPV correlato: la sintomatologia iniziale è più sfumata, la neoplasia è meno aggressiva, la risposta alle terapia, sia essa chirurgica che radiochemioterapica, migliore, ed anche la probabilità di guarigione più elevata .
Trattandosi come è evidente di una malattia diversa dal comune tumore orofaringeo, anche l’approccio con i pazienti deve essere differente. Lo specialista deve essere preparato a rispondere a domande riguardanti la modalità di trasmissione della malattia e la relazione fra HPV e tumore. Nella stessa intervista, il dott. Alexander Langerman assistant professor nel Department of Otolaryngology at Vanderbilt University Medical Center, Nashville Tennesee” afferma: “ Non vi è indicazione a modificare i comportamenti verso relazioni monogame ed il rischio di cancro nel partner esposto allo stesso sierotipo di HPV è estremamente basso. L’HPV può essere associato a persistenti infezioni orali in un partner che può trasmetterlo all’altro. Non vi è evidenza di trasmissione casuale dell’HPV mediante le mani, asciugamani od utensili. Per tali motivi, discutendo se sia un dovere etico da parte del medico informare il partner della infezione da HPV, non sussistono al momento motivi per violare diritto alla privacy del paziente”.
Anche per il diverso impatto che le terapie oncologiche hanno in questi casi, ogni caso di tumore orofaringeo HPV correlato impone una discussione collegiale, una scelta ponderata, e l’informazione e condivisione della strategia intrapresa
Nel prossimo articolo parleremo della prevenzione e dell’utilità del vaccino