Tracheotomia e Tracheostomia: quali le differenze? L’intervento di tracheotomia costituisce probabilmente il più antico atto chirurgico riguardante il distretto cervicale. La prima tracheotomia sembra sia stata compiuta dagli Egizi intorno al 3600 a.C.
E’ considerato l’intervento d’urgenza per eccellenza, anche se per lungo tempo considerato, sconsiderato e praticato molto di rado per l’elevata mortalità.
Lo scopo dell’operazione consiste nel realizzare l’apertura della via respiratoria al collo escludendo, dal punto di vista anatomico e funzionale, il tratto delle vie aeree superiori.
Le indicazioni sono fondamentalmente due:
a) l’immediato ripristino della pervietà aerea in caso di ostruzione delle vie respiratorie (edema della glottide, corpo estraneo, stenosi tumorale etc): tracheotomia d’urgenza
b) in caso di elezione per proteggere l’albero tracheo bronchiale nei confronti di eventi lesivi potenzialmente minacciosi per la pervietà delle vie respiratorie (reazioni edemigene, spasmi laringei, inalazioni di secrezioni e di sangue ) ed una adeguata assistenza respiratoria intra e postoperatoria. La tracheotomia elettiva viene infatti eseguita quale tempo propedeutico elettivo in molti interventi di chirurgia oncologica cervico facciale.
La tecnica di incisione cutanea più frequentemente utilizzata in questi casi è quella orizzontale al giugulo.
Il livello in cui praticare l’apertura tracheale viene scelto in base al tipo di intervento ed alle esigenze del singolo caso. La sede preferenziale è sotto l’istmo della tiroide, tra il terzo e quarto anello tracheale, praticando una incisione orizzontale fra un anello e l’altro, nell’esperienza personale senza mai asportare completamente o fenestrare un anello tracheale.
La sede preferenziale è c) sottoistmica
La tracheotomia è, almeno nelle intenzioni iniziali dell’operatore, temporanea, pertanto senza ancorare l’anello alla cute.
In questo caso il posizionamento della cannula tracheale è una manovra delicata per il rischio di creare false strade nel tentativo di inserimento della cannula.
La manovra, anche in Ospedale, deve sempre essere effettuata dal medico che si avvale della luce frontale per vedere bene in profondità e di strumenti utili allo scopo di facilitare la divaricazione dei tessuti ed il reperimento del lume tracheale, quale uno speculum nasale lungo a valve sottili (speculum di Killian).
Se la trachea viene “ abboccata alla cute” mediante la creazione di uno stoma duraturo, se non definitivo , come avviene in caso di asportazione completa della laringe, si parla di tracheostomia.
In tal caso l’incannulamento della trachea è agevole, non è possibile incappare in false strade e la manovra può essere fatta anche dall’infermiere in Ospedale e dal paziente stesso o da un familiare a domicilio.
Esempio di tracheostomia per intervento di Laringectomia totale
Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:
Dilatazione con Balloon delle Stenosi Laringo Tracheali