La Sindrome di Eagle (Sindrome stiloidea). La sintomatologia riferita è spesso confusa e variabile.
Parestesie faringee, disturbi alla deglutizione della saliva, sensazione della presenza di corpo estraneo ipofaringeo monolaterale, sensazione di costrizione faringea e dolore sordo cervicale alto che aumenta parossisticamente con i movimenti di deglutizione, di rotazione della testa.
Spesso vengono riferite otalgie accompagnate talora da acufene e cefale.

L’etiologia, rara, è data da una malformazione congenita del processo stiloideo, il sottile processo osseo sito alla base dell’osso temporale immediatamente davanti all’apicemastoideo,connesso tramite un legamento fibroso con l’osso ioide.
Le principali malformazioni sono:
a) apofisi stiloidea lunga(< 3 cm);
b) anomala direzione o curvatura dell’apofisi stiloidea;
c) calcificazione del legamento stiloideo;
d) malformazione ioidea; e)apparato stiloideo completo con frammento osseo intermedio.
Le cause esatte della sindrome stiloioidea non sono note: traumi ripetuti al collo, irritazioni o esiti cicatriziali della regione, spasmi muscolari o discinesia della muscolatura ioidea o sublinguale sembrano fattori favorenti l’irrigidimento del legamento.
La maggior incidenza si ha nelle donne oltre i 40 anni.
Esiste una forma ancora più rara in cui il processo stiloideo lungo irrita il sistema simpatico carotideo, caratterizzata da carotidodinie, algie vascolari del volto, vertigini e talora episodi sincopali.
La diagnosi di apofisi stiloidea lunga viene spesso riscontrata in associazione a pregressa tonsillectomia.
La palpazione permette di percepire il processo stiloideo nella parte inferiore della loggia tonsillare o in corrispondenza del pilastro anteriore.
La palpazione rafforza il sospetto diagnostico.
La conferma è radiologica mediante ortopanoramica, Rx cranio in proiezione laterale con testa in estensione, o TAC.
Il trattamento della anomalia stiloidea dipende dalla entità della sintomatologia e dalla certezza della diagnosi.
Inizialmente antiinfiammatori, infiltrazioni di anestetici e in alcuni casi trattamento chirurgico mediante stiloidectomia transcervicale.
Un recente lavoro pubblicato si Head Neck evidenzia i vantaggi di questa tecnica rispetto all’accesso transorale, con una migliore esposizione del campo chirurgico che consente di limitare i disagi postoperori (dolore e trisma) e ridurre la degenza ospedaliera ad una sola giornata.
Nell’87 % dei pazienti trattati viene riportato un significativo miglioramento o la scomparsa completa della sintomatologia.