Noduli tiroidei maligni: nuova tecnica per identificarli. Il desorbimento per ionizzazione elettrospray, una tecnica di ionizzazione diretta usata per la spettrometria di massa chiamata DESI-MS, potrebbe divenire un eccezionale test complementare per il citologo nella valutazione dei noduli tiroidei.
Lo afferma James Suliburk del Baylor College of Medicine di Houston Texas che ha usato l’imaging DESI-MS nell’analisi di 69 campioni clinici di FNAB raccolti prospetticamente da 57 pazienti, con lo scopo di determinare il profilo molecolare di adenomi follicolari normali (FTA), carcinomi follicolari maligni (FTC) e carcinomi papillari (PTC).
La sensibilità e specificità nel discriminare il PTC dalla tiroide benigna sono risultate rispettivamente del 92%, e del 94%.
Nella discriminazione fra FTA e FTC la sensibilità è risultata dell’81% e la specificità del 80%.
Soltanto tre dei 16 campioni FTC sono stati classificati erroneamente come benigni nel set di validazione.
Questa tecnologia permette di eseguire analisi sulle cellule e di ottenere i risultati in tempo reale, senza un’importante elaborazione o la preparazione dello striscio FNAB.
La FNAB guidata dagli ultrasuoni rimane la tecnica standard per la diagnosi preoperatoria delle lesioni sospette della tiroide, ma può essere difficile discriminare i noduli maligni e benigni in base alla citologia nei casi classificati come indeterminati (Tir 3A- Tir 3B).
“Siamo cautamente ottimisti sul fatto che abbiamo sviluppato una tecnica molto preziosa per valutare la malignità nei noduli tiroidei indeterminati”, conclude Suliburk – riducendo pertanto sensibilmente il numero di tiroidectomie diagnostiche non necessarie.
BIBLIOGRAFIA
R.J. DeHoog, J. Zhang, E. Alore, J. Q. Lin, W. Yu, S.Woody, C. Almendariz, M. Lin, A.F. Engelsman, S. B. Sidhu, R. Tibshirani, J. Suliburk, and Li. S. Eberlin Preoperative metabolic classification of thyroid nodules using mass spectrometry imaging of fine-needle aspiration biopsies . PNAS October 22, 2019 116 (43) 21401-21408; first published October 7, 2019 https://doi.org/10.1073/pnas.1911333116
La nuova metodica, di cui non conosciamo ancora la pratica fattibilità ed i costi, verrebbe a colmare una lacuna diagnostica importante nei casi indeterminati.
Nella mia esperienza personale nei casi di agoaspirato classificati TIR 3B sottoposti a tiroidectomia, l’incidenza di carcinoma papillifero è intorno al 60%, troppo alta per non sottoporre questi pazienti a tiroidectomia, ma penalizzata da circa un 40% di trattamenti che si rivelano non necessari.
Limitare l’intervento ai soli noduli maligni sarebbe un grande passo avanti.
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