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Microbiota orale: quale ruolo nelle Malattie sistemiche?

Microbiota orale: quale ruolo nelle Malattie sistemiche? Jia e coll. hanno condotto una revisione di letteratura, pubblicata di recente su British Dental Journal, che evidenzia come determinate infezioni batteriche, indice di alterazione del microbiota orale, comportino svariate patologie, anche sistemiche.

Tra le condizioni cliniche considerate dal lavoro si trovano il tumore esofageo, aterosclerosi o patologie cardiache in generale.
Ad esempio, Porphyromonas gingivalis è risultato espresso nel 61% dei tessuti cancerosi e solo nel 12% dei tessuti adiacenti. Nessuna sua presenza è stata invece rilevata nelle mucose orofaringee di individui sani.

Nell’ambito delle patologie cardiovascolari invece, alcune specie del microbiota orale rivestono un ruolo importante: S. mutans ha dimostrato di contribuire attivamente allo sviluppo di aterosclerosi alterando la funzionalità delle cellule epiteliali, P. gingivalis ha riscontrato alta responsività durante le prime fasi di un’infezione orale, promuovendo la produzione di citochine infiammatorie in seguito a compromissione tissutale.

Particolari specie appartenenti al microbiota orale (Campylobacter rectus, P. gingivalis, Porphyromonas endodontalis, P. intermedia e Prevotella nigrescens ) sono risultate associate allo sviluppo di patologie coronariche. L’espressione di A. actinomycetemcomitans a livello subgengivale, normalmente associato a parodontiti, ha inoltre dimostrato di raddoppiarne il rischio.

Nonostante l’ampia disponibilità di dati relativi al microbiota orale, la scarsa standardizzazione degli strumenti bioinformatici e delle metodologie di analisi impiegate, oltre che l’ampia variabilità delle comunità batteriche considerate, limitano l’immediata validità e la trasferibilità dei risultati ottenuti. Gli stessi autori suggeriscono di sviluppare uno strumento di analisi adattabile a diverse piattaforme, di combinare dati genetici, metabolici e clinici dei batteri e dell’ospite stesso.

Da www.microbiota.it, modificato

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

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