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Chirurgia ORL: profilassi antibiotica breve

Chirurgia ORL: profilassi antibiotica breve sufficiente a prevenire le infezioni della ferita chirurgicaLa profilassi con antibiotici ha certamente ridotto l’alta incidenza di infezioni della ferita chirurgica dopo interventi di chirurgia cervico facciale con incisione attraverso la mucosa orale o faringea.

Il vantaggi della antibiotico profilassi nella Chirurgia ORL insieme alla diminuzione della morbidità postoperatoria, comportano una ridotta ospedalizzazione ed una riduzione della spesa sanitaria dovuta alle infezioni.

I principi della profilassi consistono nella somministrazione di un dosaggio ottimale ed effettivo di antibiotico al momento della esposizione della ferita e nella scelta di un farmaco diretto contro i germi più comuni per la sede dell’intervento ed in base ai dati epidemiologici e di farmacoresistenza.

Molti antibiotici richiedono una singola somministrazione effettuata entro 60 minuti dall’incisione della cute per ottenere una adeguata concentrazione di farmaco durante tutta la procedura.

Dosi addizionali sono consigliabili unicamente se la durata dell’intervento di Chirurgia ORL supera le 4-8 ore, se vi è una grave perdita ematica o se la scelta è stata quella di un antibiotico con emivita breve.

La somministrazione dovrebbe essere sospesa 24 ore dopo la chirurgia in considerazione del rischio elevato di aumento delle resistenze batteriche in caso di profilassi prolungata.

La conferma che una profilassi antibiotica della durata non superiore a 24 ore risulta altrettanto efficace quanto quelle che durano dalle 72 ore a seguito di interventi a carico di orecchio, naso e gola e maxillofacciali, viene da un lavoro di meta-analisi di 21 studi prospettici effettuata da Heiman Wertheim e coll. della Redboud University di Nijmegen.

I ricercatori considerano la profilassi estesa uno spreco.

Per questi interventi di chirurgia cervico facciale spesso è comune la somministrazione di 5 giorni di antibiotici, ma un solo giorno sarebbe abbastanza e consentirebbe di ridurre il consumo di antibiotici dell’80% per la maggior parte dei chirurghi.

Per gli autori dello studio, che hanno anche confrontato i risultati fra short therapy (24h) e terapia prolungata (72h) su un certo numero di pazienti, senza riscontrare alcuna differenza fra i due gruppi, “ le pratiche ospedaliere andrebbero dunque revisionate, dato che la profilassi estesa non ha più alcun ruolo se non quello di prolungare significativamente le degenze ospedaliere ed aumentare i costi sanitari.

BIBLIOGRAFIA
M. C. Oppelaar, C. Zijtveld,   S. Kuipers, H. Wertheim: Evaluation of Prolonged vs Short Courses of Antibiotic Prophylaxis Following Ear, Nose, Throat, and Oral and Maxillofacial Surgery: A Systematic Review and Meta-analysis. JAMA Otolaryngology – Head and Neck Surgery, May 2019, DOI: 10.1001/jamaoto.2019.0879.

 

Concordo sui concetti alla base di questi suggerimenti e sulla valutazione dei rischi della antibioticoresistenza. Attenzione però alle possibili infezioni di ferite chirurgiche quando vi sia un tramite con cavo orale – naso. Il rischio di ascesso cervicale o cerebrale può essere drammatico!

 

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

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