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Tumori orofaringei: chirurgia robotica opzione economica

Il trattamento dei tumori orofaringei mediante chirurgia robotica transorale (TORS) potrebbe offrire vantaggi rispetto agli approcci tradizionali.

Secondo Kevin Motz della Johns Hopkins University di Baltimora, autore di una ricerca sui dati relativi a più di 3.500 pazienti operati per Carcinoma orofaringeo dal 2010 al 2012, la TORS viene impiegata sempre più spesso nella gestione di questi tumori. Il tasso di pazienti operati infatti è passato dal 4.1% del 2010 al 13.2% del 2012. Lo studio indica che il suo impiego in pazienti selezionati in modo appropriato potrebbe ridurre la necessità di chemioterapia adiuvante e la dipendenza a lungo termine dai sondini nutrizionali ( 21.9% vs 34,2%) e dalla tracheotomia dopo il trattamento. Invariata rimarrebbe la percentuale di pazienti che devono essere sottoposti a radioterapia complementare postoperatoria. Nel presente studio i risultati positivi potrebbero riflettere in una certa misura la selezione del paziente e lo stadio tumorale, in quanto i pazienti con una patologia maggiormente limitata a livello del sito primario ed una buona funzionalità preoperatoria sono candidati ideali per la TORS. Tuttavia la riduzione dell’impiego delle terapie adiuvanti e la prevenzione della tossicità correlata al trattamento avrebbero il potenziale di migliorare in modo drammatico la funzionalità della deglutizione post-chirurgica e la qualità della vita nei pazienti considerati, riducendo anche in modo significativo i costi della terapia per i tumori orofaringei (- 22.724 USD di media).

da JAMA Otolaryngol Head Neck Surg , 2017,143,6: 580-588,

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