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Raffreddore comune: nuovo inibitore enzimatico

Nuovo inibitore enzimatico può fermare il raffreddore comune. Un nuovo potenziale farmaco per trattare il raffreddore comune impedisce ai rhinovirus ed ad altri picoRNAvirus di penetrare nelle cellule umane.

Si tratta di un farmaco anti-picorna ad ampio spettro creato da Aurelie Mousnier e coll. all’Imperial College London ed alla Queen University di Belfast che si basa su precedenti ricerche che avevano dimostrato come i virus sfruttano enzimi umani chiamati NMT (N-myristoyltransferasi 1 e 2) per creare il proprio guscio proteico.

La molecola creata dai ricercatori inibisce NMT, bloccando la replicazione virale.

Mirare all’enzima umano, anziché al virus vero e proprio, permette di risolvere, in un colpo solo, due problemi chiave:

  • la diversità virale, che rende difficile l’allestimento di vaccini “universali”
  • il tasso elevato di mutazione, che promuove lo sviluppo di farmacoresistenza

Di norma gli enzimi NMT aggiungono un acido grasso alla terminazione di determinate proteine in base a una reazione chiamata miristilazione.
Si tratta di una modifica comune che consente alle proteine di interagire con altre proteine o lipidi, necessaria per il targeting di membrana e per alcuni pathway di trasduzione del segnale.

Ostacolando la reazione chimica che rende possibile l’utilizzo degli enzimi NMT umani da parte del virurs, ne viene di fatto bloccata la capacità di infettare.

La nuova molecola, che è stata denominata IMP-1088, interviene nella fase finale della replicazione virale, quando i nuovi genomi di RNA virale sono impacchettati nel capside virale e, in questo modo, è in grado di arrestare l’infezione.

Per studiarne l’effetto nelle infezioni respiratorie, i ricercatori hanno testato IMP-1088 in colture primarie di epitelio bronchiale umano.

I risultati hanno documentato l’efficacia del farmaco anche a 3 ore dall’inizio dell’infezione in atto o in presenza di corticosteroidi tipicamente inalati per trattare asma e BPCO.

I ricercatori hanno anche osservato che IMP-1088 inibisce uno spettro ampio di sierotipi di rhinovirus come pure i poliovirus. Il fatto, inoltre, che la molecola abbia come bersaglio una proteina umana e non il virus stesso minimizza la probabilità che si abbiano ceppi virali resistenti.

I ricercatori hanno inoltre annunciato la prossima messa a punto di una formulazione inalatoria della molecola in questione, in grado di raggiungere velocemente i polmoni. Al contempo, però, hanno anche sottolineato che sono ancora necessari test di tossicità perché si possa arrivare dalla sperimentazione di laboratorio e pre-clinica a quella clinica.

 

Bibliografia
Mousnier A, Bell A.S., Swieboda D.P.
et al Fragment-derived inhibitors of human N-myristoyltransferase block capsid assembly and replication of the common cold virus Nat Chem 2018; 10: 599-606)
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Prof. Maurizio G. Vigili

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