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La Sindrome del Naso Vuoto: cosa c’è da sapere?

La Sindrome del Naso Vuoto: cosa c’è da sapere? La Sindrome del naso vuoto o Empty nose syndrome  (ENS) è una condizione relativamente rara nella quale le fosse nasali appaiono pervie e morfologicamente normali, ma il paziente lamenta una cattiva respirazione nasale con sintomatologia fastidiosa.

Colpisce soprattutto soggetti sottoposti a precedente chirurgia nasale, soprattutto la resezione completa dei turbinati, con perdita della loro funzione di filtro, umidificazione e riscaldamento dell’aria che attraversa il naso.

Sindrome del naso vuoto Tac

Se la chirurgia dei turbinati è considerata la causa maggiore della ENS, è vero che non tutti i tipi di intervento possono essere responsabili.

La conoscenza dell’anatomia e fisiologia dei turbinati da anni sconsigliano una rimozione totale o comunque eccessiva dei turbinati, al solo scopo di allargare il passaggio dell’aria attraverso le fosse nasali.

Una riduzione contenuta, soprattutto riservata alla componente vascolare interstiziale dei turbinati inferiori rimane un intervento vantaggioso per la respirazione, per le condizioni di benessere generale del paziente durante l’attività giornaliera ed il sonno notturno e per la diminuzione dell’abuso di farmaci vasocostrittori che spesso accompagnano l’ostruzione respiratoria.

I sintomi di cui si lamentano i pazienti con ENS  possono essere vari e talora contrastanti

  • Sensazione di non riuscire a respirare, soprattutto attraverso il naso;
  • Sensazione di ostruzione nasale anche se il naso è libero
  • Epistassi
  • Secchezza nasale e croste
  • Sensazione che entri troppa aria nel naso
  • Mal di testa
  • Vertigini
  • Assenza di muco
  • Infiammazione e dolore al naso
  • Iposmia e disturbi del gusto
  • Disturbi del sonno , insonnia e sonnolenza diurna
  • Sensazione di soffocamento e attacchi di panico che compaiono con Sindrome del Naso Vuoto o peggiorano se precedentemente presenti

La diagnosi di Sindrome del Naso Vuoto non è facile perchè non esistono criteri diagnostici definitivi o test comprovanti.

Ne vi è la certezza che la chirurgia dei turbinati sia responsabile in tutti i casi, dato che per la maggior parte ha comunque successo e scarsissimi sono gli effetti collaterali. Inoltre la comparsa dei sintomi di ENS può avvenire da settimane a mesi od anche ad anni di distanza dalla chirurgia.

La diagnosi è prevalentemente basata su criteri di esclusione.

Una accurata anamnesi sui sintomi e sulla precedente chirurgia nasale, l’assenza di altre patologie infiammatorie ostruttive che possono causare la stessa sintomatologia ed una obiettività rinoscopica, endoscopica  e strumentale (rinomanometria) che escludano ostruzione nasale, sono gli elementi su cui basare il sospetto di ENS.

Viene riportata, senza una vera validazione, la prova del cotton test.

Un piccolo tampone di cotone umido viene tenuto nella fossa nasale nella stessa sede del turbinato.

Se provvede un certo beneficio nella respirazione, è probabile si tratti di Sindrome del Naso Vuoto.

Non vi è una terapia specifica per ENS.

La maggior parte dei farmaci hanno un intento sintomatico.

Trattamenti topici come soluzioni saline spray o gel salini possono servire a umidificare la mucosa nasale, anche se possono contribuire a rimuovere muco benefico e peptidi, col rischio di favorire infezioni batteriche.

A causa di questo rischio spray di antibiotici nasali ed irrigazioni sono necessarie.

Altri suggerimenti utili possono essere:

  • Dormire con umidificatore nella camera da letto
  • Dormire con CPAP per aiutare la respirazione (soprattutto se si associano apnee)
  • Climatizzazione caldo umida dell’ambiente di casa e lavoro
  • Alimentazione con molte zuppe calde e bere molti liquidi

Laddove fosse possibile, decidere di andare a vivere definitivamente in posti con clima caldo-umido.

Esistono anche opzioni chirurgiche, per quanto limitate e con benefici relativi.

Prima di tutto, laddove la obiettività confermi una buona pervietà nasale, resistere alla richiesta dei pazienti di sottoporsi ad altri interventi nasali disostruttivi.

Sono stati suggeriti impianti tissutali o di materiale alloplastico per aumentare le dimensioni dei turbinati residui.

Va tenuto presente comunque in caso di materiali alloplastici  lo scarsissimo effetto sulla umidificazione o sul supplire le altre funzioni dei turbinati.

Opzioni addizionali quali iniezioni di plasma ricco di piastrine, iniezione di cellule staminali nei turbinati, non hanno finora avuto sufficiente validazione scientifica.

Alcune creme  a base di estrogeni o terapie orali  per la disfunzione erettile possono essere utili per alleviare i sintomi di ENS, causando  una infiammazione  nella mucosa nasale  che può gonfiare qualunque tessuto residuo dei turbinati  riducendo i fastidi.

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Prof. Maurizio G. Vigili

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