HomeArticoliInfezione da CMV e deficit uditivi neonatali

Infezione da CMV e deficit uditivi neonatali

L’infezione materna primaria da Citomegalovirus (CMV) nel primo trimestre di gravidanza incrementa il rischio di danno uditivo neurosensoriale nel bambino, mentre  infezioni da CMV iniziate dopo il primo trimestre non sviluppano questi deficit.

Lo dimostra uno studio  prospettico durato 22 anni , condotto su 157 bambini affetti da CMV all’ Universita’ Ziekenhuis di Bruxelles.

Il 12.7% aveva sviluppato una ipoacusia neurosensoriale ed il 5,7% era dovuto ricorrere alla protesizzazione  acustica.

Una caratteristica molto specifica dell’infezione da CMV consiste nella insorgenza tardiva della perdita uditiva.

Il 4,5% dei bambini con CMV congenito ed udito normale alla nascita, svilupperà una ipoacusia neurosensoriale nel tempo e questi bambini rischiano di passare inosservati allo screening uditivo neonatale.

Questi sono i comportamenti da tenere, suggeriti dallo studio:

a) focalizzare lo screening sierologico durante la gravidanza su terzo trimestre

b) un protocollo di screening uditivo ad intervalli variabili consentirebbe di focalizzarsi sui bambini con il maggior rischio di sviluppare deficit uditivi, contemporaneamente rassicurando i genitori e ridurre significativamente il monitoraggio uditivo quando l’infezione non è stata nei primi tre mesi di gravidanza e quando non si sono manifestati deficit entro i 4 anni del bimbo.

c) Lo screening uditivo dovrebbe avvenire almeno ogni 6 mesi nei primi 3 anni di vita, e poi annualmente sino ai 6 anni di età.

Andrebbero altresì implementate misure preventive per evitare l’infezione da CMV prima del concepimento e quanto meno durante il primo trimestre.

Le principali misure preventive consistono nell’evitare l’esposizione alla saliva o alle urine dei bambini, evitare il contatto intimo con bambini piccoli e non condividere il cibo con loro.

L’infezione da CMV in gravidanza non è inevitabile.

Diversi studi dimostrano che consigliare le donne sul rischio di infezione da CMV può ridurre il numero di sieroconversioni in gravidanza.

Quanto al trattamento, se il neonato è sintomatico è opportuno trattarlo con ganciclovir per via endovenosa;
i pazienti più grandicelli che ricevono diagnosi di deficit uditivo lieve o moderato dovrebbero utilizzare ausili uditivi il prima possibile.

Nei bambini con CMV congenito e gravi deficit uditivi, infine, è possibile prendere in considerazione un impianto cocleare.

BIBLIOGRAFIA
Foulon, Y. De Brucker, R. Buyl, E. Lichtert, K. Verbruggen, D. Piérard, F. A. Camfferman, L. Gucciardo and F. Gordts . Hearing Loss With Congenital Cytomegalovirus Infection. Pediatrics August 2019, 144 (2) e20183095; DOI: https://doi.org/10.1542/peds.2018-3095

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare i seguenti link:

Eparina e recupero uditivo nelle sordità improvvise

Iniezione intratimpanica di Cortisone

Udito: un’iniezione “di geni” può ripristinarlo

Cellule della coclea: un nuovo metodo per ripararle

Perdita di udito e rischio di nuovi ricoveri ospedalieri

Perdita uditiva e modificazioni nel cervello

Acido Folico: i folati aiutano ad avere un udito migliore

Ipoacusia e le 4 D

Ipoacusia. Non ci sento bene: cosa devo fare?

Ipoacusia: gli Esami di Secondo Livello

Perdita di udito sensorineurale improvvisa e fattori predittivi di recupero

Ipoacusia Improvvisa: Emergenza Otorinolaringoiatrica

Otosclerosi e volume piastrinico

Ipoacusia: l’alcool peggiora l’udito nei concerti rock

Trattamento Sindrome di Menière

Danni uditivi: l’ascolto di musica ad alto volume non comporta danni

 

Articoli Correlati

Prof. Maurizio G. Vigili

OTORINOLARINGOIATRIA

Clicca qui per visitare il mio profilo

Prenotazione Rapida

Hai la necessita di prenotare velocemente una visita con il prof. Maurizio Giovanni Vigili

Articoli Correlati